Come abbiamo già scritto oggi, 24 gennaio, si celebra la Giornata Internazionale dell’Educazione. Questo UNESCO dedica la giornata al ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio. A dire la sua anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Ecco le sue parole, scritte su X: “La Giornata internazionale dell’Educazione è una preziosa occasione per ribadire la centralità della persona dello studente al cui servizio si pone la scuola per valorizzarne i talenti, formarlo ad una autentica libertà e fornirgli gli strumenti per realizzarsi nella vita”.
Arrivato oggi anche un messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “All’alba del terzo millennio, centinaia di milioni di bambini e adolescenti ancora non hanno l’opportunità di iniziare o completare un percorso scolastico. La povertà, le guerre, i divari sociali e i diritti negati sono fattori che ostacolano l’accesso all’istruzione”.
“L’inserimento, ad opera della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, del diritto all’istruzione tra i diritti fondamentali della persona è il punto di partenza intorno a cui costruire efficaci percorsi educativi che includano l’accesso all’informazione e alla conoscenza, il rispetto della libertà di espressione e di opinione, la garanzia della libertà accademica e scientifica”.
“È una sfida urgente. La Comunità internazionale si è impegnata a realizzare, entro il 2030, l’obiettivo di un’educazione di qualità, equa e inclusiva per tutti, nella convinzione che un’istruzione adeguata sia la condizione imprescindibile per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile. Il tema della odierna Giornata Internazionale dell’Educazione ‘Imparare per una pace duratura’ indica la strada per affrontare l’ondata crescente di conflitti, violenza, intolleranza e incitamento all’odio a cui continuiamo ad assistere”
“L’istruzione è la chiave per capire il valore delle originalità di ciascuna persona, la ricchezza offerta dal pluralismo, l’inviolabilità delle libertà fondamentali. Conoscere è il primo passo per potersi comprendere e dialogare. L’accesso all’istruzione deve essere un obiettivo centrale delle Istituzioni, con lo sguardo rivolto ai più giovani, a cui vanno garantite opportunità di apprendimento e sviluppo”, queste le parole del Capo dello Stato.
“La giornata internazionale dell’educazione indetta dall’ONU offre, oggi più che mai, uno spunto di riflessione per stimolare gli organi di governo e le Istituzioni scolastiche a collaborare, insieme alle famiglie, per costruire una cultura di disciplina e di ascolto, per la creazione di un ambiente che prevenga i comportamenti negativi attraverso il rispetto dell’altro, non basato solo sulla paura delle sanzioni. Noi come Gilda degli Insegnanti, ci batteremo sempre perché la nostra categoria non sia lasciata sola nel difficile percorso educativo ma bensì incentivata e protetta nel suo diritto a lavorare in un ambiente sereno”, così in una nota il Coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio.
“Per costruire un futuro di pace – e oggi ce n’è un grande bisogno – è essenziale che sin da bambini si apprenda a condividere. L’educazione è una risorsa straordinaria per imparare a rispettare l’altro, entrarci in empatia e coinvolgerlo. Quando si parla di educazione inclusiva a scuola di solito si fa riferimento a interventi che eliminino ogni tipo di barriera: da quelle architettoniche e quella della lingua. Tuttavia, se ci si ferma al superamento degli ostacoli ‘materiali’, non si lavora veramente per un’inclusione reale. Dobbiamo domandarci, infatti, cosa vogliamo intendere con il termine inclusione: la sola possibilità di accedere alle lezioni o anche un’effettiva partecipazione da parte di tutti, senza distinzioni? Una scuola davvero inclusiva è quella che permette a ogni ragazzo di trovare il proprio spazio come persona e di riuscire a esprimersi liberamente. Ce lo hanno detto anche gli studenti: all’interno delle aule scolastiche devono esserci più spazio e tempo per il dialogo. Ed è proprio dall’ascolto dei bisogni di ciascuno – che sia persona con disabilità, straniera o timida – che passa un’effettiva inclusione. Non è vero che i ragazzi con disabilità rappresentano un ostacolo alle attività didattiche, mentre tutti possono trarre vantaggio dalla condivisione in classe e dallo scambio reciproco, acquisendo migliori sensibilità, un approccio più empatico e un’accoglienza verso l’altro”, così recita un comunicato dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti.
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