Oggi, 24 gennaio, si celebra la Giornata Internazionale dell’Educazione. Quest’anno UNESCO dedica la giornata al ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio.
Oggi l’UNESCO organizzerà una formazione online per migliaia di insegnanti di tutto il mondo sulla decostruzione dell’incitamento all’odio, che fornirà loro gli strumenti per individuare, affrontare e prevenire meglio questi episodi. Poi, presso la sede delle Nazioni Unite a New York, l’UNESCO riunirà ministri, leader dell’istruzione ed educatori di tutto il mondo per discutere il ruolo centrale dell’istruzione nel raggiungimento di una pace globale sostenibile.
Sempre oggi la Commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani Iliana Ivanova ha inviato una lettera a Il Corriere della Sera in cui ha ragionato sui temi cari all’istruzione, illustrando un’importante proposta.
“Negli ultimi anni gli Stati membri e le istituzioni dell’UE e la comunità dell’istruzione hanno unito le forze per costruire lo spazio europeo dell’istruzione (SEE). Questa iniziativa incarna la nostra visione condivisa di un’istruzione inclusiva e di qualità e di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita, a livello transfrontaliero e per tutti. Lo spazio europeo dell’istruzione è un percorso di collaborazione a tutti i livelli — europeo, nazionale e regionale — volto a migliorare la qualità e l’equità dell’istruzione. Mira a sviluppare le competenze, a motivare i responsabili dell’istruzione e a rafforzare l’istruzione superiore europea, sostenendo nel contempo la transizione a un futuro verde e digitale. Il programma Erasmus+ è uno dei pilastri principali dello spazio europeo dell’istruzione”.
“Guardando al futuro, intendiamo varare una nuova iniziativa chiave: un diploma europeo congiunto. Il diploma eliminerà gli ostacoli che ancora impediscono la mobilità e orienterà gli Stati membri nella definizione di condizioni che permettano a università e studenti di raggiungere il successo. Grazie a questa iniziativa gli studenti avranno infatti la possibilità di partecipare a programmi di istruzione congiunti in tutta l’UE e di ottenere un diploma attestante la loro esperienza internazionale, la loro eccellenza accademica, le loro conoscenze linguistiche e la loro adattabilità culturale, requisiti ideali per stimolare l’interesse dei datori di lavoro di tutto il mondo”.
“Nel 2025 faremo il punto sui risultati che lo spazio europeo dell’istruzione ha conseguito e sulle sfide ancora da affrontare, delineando la prossima fase della nostra collaborazione fino al 2030. Da parte nostra manteniamo il nostro fermo impegno comune a costruire uno spazio europeo dell’istruzione ancora più solido, in cui tutti abbiano accesso a un’istruzione e a una formazione di qualità e inclusive lungo tutto l’arco della vita”, ha concluso.
Come abbiamo scritto, il 2023 ha segnato in Italia una forte crescita nel volume delle attività del Programma Erasmus+ rivolte al mondo della scuola, con incrementi significativi nelle opportunità di studio in Europa rivolte agli alunni e di attività di formazione per docenti e personale scolastico. È quanto emerge dagli esiti nazionali delle selezioni gestite dall’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE e relative alle richieste di finanziamento nell’ambito dell’invito a presentare proposte 2023.
“Rispetto al 2022 – dichiara il Direttore generale Erasmus+ INDIRE, Flaminio Galli – i numeri della partecipazione sono aumentati sensibilmente. Ciò mette in luce il crescente interesse delle scuole italiane per la mobilità ai fini di apprendimento e la capacità progettuale di tanti Istituti scolastici. Sempre più scuole si mettono in gioco con una strategia a lungo termine, il Piano Erasmus, che grazie all’Accreditamento permette di usufruire fino 2027 di importanti opportunità di crescita e formazione per gli studenti e per il personale scolastico”.
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