Italiani e lingue straniere, un rapporto conflittuale, di amore-odio, mai veramente risolto. Certo, non siamo ai livelli del “noi volevam savoir” di Totò e Peppino a Milano, ma non siamo neanche paragonabili alla Svezia o alla Danimarca, o di un qualsiasi Paese del nord Europa dove l’inglese lo parlano praticamente tutti e bene anche. La Giornata Europea delle Lingue, che dal 2001 si celebra ogni anno il 26 settembre, viene oggi a ricordarci che dobbiamo fare qualche sforzo in più, anche se gli ultimi risultati delle prove Invalsi, sia alla primaria che nella secondaria di primo e secondo grado, hanno dato risultati apprezzabili. C’è, comunque, da tenere presente che i test Invalsi per l’Inglese hanno un limite molto evidente: manca la possibilità di testare le abilità attive, le più complesse, la produzione scritta e orale.
Oggi, comunque, è un giorno di festa, pensiamo sì al percorso da fare, ma rallegriamoci anche per quello già fatto.
Lo scopo generale della Giornata Europea delle Lingue, come si legge sul sito del Consiglio d’Europa, “è quello di richiamare l’attenzione sulla ricca diversità linguistica e culturale dell’Europa, che deve essere mantenuta e incoraggiata, ma anche sulla necessità di accrescere la gamma di lingue apprese nel corso della vita, in modo da sviluppare la propria competenza plurilinguistica e arricchire la comprensione interculturale. La Giornata europea delle lingue rappresenta un’occasione per celebrare tutte le lingue che vengono utilizzate in Europa, ivi comprese quelle meno diffuse e quelle dei migranti”.
Sono tantissime le scuole di ogni Paese dell’Unione che partecipano con un’iniziativa. Questa viene pubblicata sul sito web della Giornata e tutti possono visionare i lavori svolti, dalla Francia alla Lettonia, dal Portogallo alla Grecia e votare il preferito. Alla fine chi avrà ottenuto il maggior numero di voti vincerà il premio per il progetto più amato.
Anche l’Italia partecipa con numerosi progetti. I circa 600 alunni del Liceo Seneca di Napoli, ad esempio, saranno impegnati nei Giochi senza frontiere, attività linguistiche nelle classi, nei laboratori, o all’interno di altri spazi: quiz, giochi di ruolo, storytelling, disegni. Tutte le attività saranno svolte nelle lingue straniere studiate in Istituto, inglese, francese e spagnolo.
I ragazzi e le ragazze della Scuola secondaria di primo grado “G. D’Annunzio” di Salò, che partecipa da sei anni all’iniziativa, realizzeranno dei segnalibri, ciascuno con una scritta in una delle lingue straniere studiate e li offriranno a parenti e amici nel corso di una festa conclusiva.
Insomma, la Giornata Europea delle Lingue anche quest’anno viene a sottolineare il ruolo che l’apprendimento di una o più lingue straniere ha nella costruzione di una giovane personalità, nell’ampiezza della sua apertura mentale che condurrà fisiologicamente a considerare gli altri non come minacce ma come importanti risorse per l’arricchimento personale.
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…