In Europa ci sono venti lingue ufficiali, ma più di sessanta regionali oltre ad una miriade di lingue minoritarie. La maggior parte degli Stati europei sono monolingui, ma ne esistono alcuni bilingui, come il Lussemburgo, la Lettonia, Malta, la Lituania. L’Italia è un Paese monolingue, ma vanta centinaia di dialetti parlati da migliaia di cittadini.
In tutta Europa numerosi sono stati i temi trattati nelle varie manifestazioni in cui si è cercato di dimostrare che il multilinguismo può rappresentare uno dei valori dell’Europa e che deve essere visto come uno strumento per la crescita di tutti i cittadini europei.
Particolare attenzione è stata riservata al plurilinguismo precoce, cioè all’apprendimento di una, o più lingue, in età infantile che come dimostrano, del resto, le esperienze condotte anche in Italia nei decenni passati lascia effetti positivi per tutto il resto della vita.
Nella Giornata delle Lingue, manifestazione a livello paneuropeo, tutti si sono dimostrati d’accordo nel dover conoscere e saper praticare il valore di una seconda lingua anche se un po’ in tutti gli Stati è emerso che più della metà della popolazione non conosce alcuna lingua al di fuori di quella materna.
Ancora una volta è emerso il divario tra il dire ed il fare, nonostante le varie occasioni messe a disposizione dai differenti sistemi scolastici come, per fare qualche esempio, i progetti Socrates e Leonardo da Vinci.
In definitiva, sono stati centinaia gli eventi in tutta l’Europa che costituiscono una sicura base per contribuire alla integrazione dei cittadini europei, ma pure per agevolare gli scambi e i rapporti professionali.
In Italia, una grande riflessione è venuta, fra l’altro, dall’iniziativa tenuta – con l’apporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea ed il Ministero della Pubblica Istruzione – a Roma, presso l’Università La Sapienza, con il convegno internazionale su “Lingue e cittadinanza europea”.
L’evento è stata un’occasione per presentare le ultime decisioni del Parlamento Europeo sul multilinguismo e per conoscere lo stato dei progetti co-finanziati dall’Unione Europea.