Si celebra oggi, 2 aprile, la Giornata Internazionale dell’Autismo 2024 (World Autism Awareness Day), istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU. Ecco alcune riflessioni in merito a tale patologia:
“L’autismo è una condizione che riguarda l’1% della popolazione nel mondo; senza contare che coloro che ne sono interessati ignorano spesso di esserlo, a causa di una mancata individuazione dei sintomi di riferimento o di una diagnosi tempestiva in età evolutiva.
L’autismo ha molte facce e diversi gradi o forme di manifestazione; l’interesse che ultimamente i disturbi dello spettro autistico hanno suscitato nei media ha condotto a identificare l’autistico quasi esclusivamente con la tipologia del “sapiente autistico”, che è presente sicuramente ma non esaurisce l’ampia casistica esistente. Infatti non tutti gli autistici risultano scolasticamente brillanti nelle discipline scientifiche, né tutti, come già detto, sono immediatamente identificabili come tali. In realtà molte persone che reagiscono in modo abnorme rispetto agli stimoli esterni (rumori forti o condizioni diverse rispetto alle proprie abitudini) o che avevano forti difficoltà nel relazionarsi con i propri simili, pur riuscendo a superare alcune difficoltà determinate dalle proprie caratteristiche, hanno successivamente scoperto di essere autistiche, riuscendo a trovare finalmente una spiegazione al disagio provato costantemente in svariati contesti. Si può essere autistici senza saperlo e incontrare durante l’infanzia e l’adolescenza momenti di intensa frustrazione, malessere e sofferenza psichica.
Per tale ragione è molto importante riconoscere precocemente tale stato, già in età scolare, o anche prima, individuando i vari disturbi, sintomi e segni che lo caratterizzano per realizzare un intervento personalizzato con terapie del linguaggio e sensoriali “ad hoc”.
Il ruolo del pediatra di famiglia e degli insegnanti è determinante per supportare le famiglie durante un iter diagnostico che coinvolga molteplici figure professionali: psichiatra, psicologo, neurologo e logopedista.
Successivamente dovrà essere avviato il protocollo più opportuno per incrementare le capacità del piccolo paziente attraverso la psicomotricità e la logopedia.
Pare che il celeberrimo fisico Einstein soffrisse di “autismo ad alto funzionamento”, che non comporta nessun deficit, nessuna disabilità intellettiva, ma incide su alcuni aspetti comportamentali e relazionali.
Anche Bill Gates e Elon Musk presenterebbero disturbi dello spettro autistico; gli studiosi, analizzando le opere di molti artisti e letterati del passato, sono arrivati a considerarli caratterizzati dalla stessa condizione di Greta Thunberg, sindrome di Asperger. In pratica una diagnosi di autismo non può e non deve essere vissuta come un marchio invalidante da parte delle famiglie, ma come una caratteristica della persona che oggi può e deve dispiegare diverse possibilità e, con gli studi opportuni e il progresso della scienza, potrà ulteriormente permettere ad ogni bambino di evolvere in un adulto consapevole e inserito nella propria comunità di riferimento.
Il CNDDU propone di uniformare i diplomi degli studenti con patologie rare e dello spettro autistico ai titoli dei propri compagni normodotati, perché al termine di un iter scolastico proficuo e supportato da una rete socioeducativa adeguata si dovrebbero raggiungere competenze proporzionali ai propri mezzi e comunque spendibili in seno alla propria comunità di riferimento.
Inoltre si chiede alle autorità competenti di effettuare un monitoraggio territoriale delle strutture a sostegno degli studenti fragili in quanto in molte realtà periferiche del nostro Paese esse risultano assenti o del tutto inadeguate rispetto ai bisogni delle famiglie, che in mancanza di supporto si rivolgono alle strutture scolastiche per “coprire” falle logistiche non addebitabili al personale scolastico.
“Per avere successo nella scienza e nell’arte, un pizzico di autismo è essenziale” (Hans Asperger)
Anche l’Anffas, associazione maggiormente rappresentativa, a livello nazionale, sulle disabilità intellettive e del neurosviluppo, interviene in merito alla Giornata Internazionale dell’Autismo 2024:
Persona al centro, presa in carico globale e continuativa in ottica bio-psico-sociale ed interventi precoci, Progetto di Vita personalizzato e partecipato: queste le priorità che da sempre Anffas ribadisce, continuando ad operare in tutti i contesti deputati con e per le persone nel disturbo dello spettro dell’autismo e loro familiari (unitamente a professionisti, operatori, e tutti coloro che a vario titolo operano in Anffas) ogni giorno per arrivare a renderle realmente concrete e garantire così la migliore Qualità di Vita possibile in una società pienamente inclusiva, in ogni suo ambito.
Tante infatti sono le attività, iniziative e progettualità di Anffas su tutto il territorio in tal senso e che concretizzano il pensiero associativo “Prima le persone e poi gli autismi”, pensiero che ovviamente pone in evidenza come gli interventi da mettere in atto non debbano mai essere standardizzati ma sempre personalizzati e declinati sulla Persona nella sua peculiarità e specificità, ascoltando preferenze, aspettative e desideri, così come pienamente dimostrato anche durante l’evento online collegato alla XVII Giornata Nazionale delle Disabilità Intellettive e del Neurosviluppo che ha consentito di toccare con mano quante buone prassi siano ormai divenute una realtà tangibile.
Il caso della querela del ministro Valditara allo scrittore Nicola Lagioia sta alimentando nuove polemiche…
I giovani sono sempre più “schiavi” dei social media. Tanto che, sulla scia di quanto…
Dall'11 dicembre 2024 e fino alle ore 23:59 di lunedì 30 dicembre 2024 sarà possibile…
Pare che proprio alle ore 10,21 esatte di oggi, 21 dicembre, sia entrato, bene accolto, il…
In questi giorni è diventata virale sui social la lettera di un docente, pubblicata sul…
Una vicenda alquanto contorta è avvenuta a Catania quasi un mese fa, resa nota soltanto…