Secondo i princìpi della Costituzione e in coerenza alla nostra cultura europea, la scuola ha come finalità generale lo sviluppo armonico e integrale della persona e la promozione della conoscenza e del rispetto delle diversità individuali. Questo è quanto affermato nelle Indicazioni per il curricolo nella scuola del primo ciclo, cioè nel D.M. 254/ 2012. VAI AL CORSO
Un compito apparentemente lineare per chi è al di fuori dai contesti scolastici, in realtà complesso e non facile per gli insegnanti che sanno bene quanto impegno occorre per la formazione degli alunni, specialmente di quelli più “difficili”. Non sono rari, purtroppo, i casi di scarso impegno nello studio, di demotivazione, di bullismo, di cyberbullismo, di comportamenti impulsivi, di scarsa capacità di gestione dell’ansia, della rabbia, della frustrazione, di rapporti conflittuali con le famiglie.
Le stesse questioni di genere, che celebriamo oggi 8 marzo, nella giornata internazionale della donna, hanno a che fare con lo sviluppo armonico della persona, con la consapevolezza di sé, l’autostima, il pensiero critico, le life skills, insomma. Una ragazza con autostima e capacità di argomentazione farà valere di più i propri diritti, sfuggendo alla segregazione verticale (che la vuole assente dalle posizioni apicali nel mondo del lavoro) e a quella orizzontale (che la tiene lontana da certi ambiti, come quelli ingegneristici).
Contribuire allo sviluppo armonico e integrale della persona nell’età evolutiva, allo sviluppo di competenze non direttamente legate alle conoscenze disciplinari, ma acquisibili anche tramite esse, quali la flessibilità, la resilienza, la capacità di interagire positivamente, l’attitudine alla risoluzione dei problemi, la capacità di sostenere un proprio punto di vista con cognizione di causa, è un impegno di grande responsabilità per la scuola e gli insegnanti se ne fanno carico, nonostante ogni anno esso diventi più complesso da gestire con successo.
Come sostenere gli insegnanti? Come supportarli nella gestione di classi o di alunni “difficili”? Quali proposte suggerire per promuovere un rapporto sempre positivo con i genitori? Quali indicazioni consigliare agli insegnanti per aiutare gli alunni a far focalizzare un loro progetto di vita e a portarlo avanti con impegno e determinazione?
Una proposta potrebbe essere quella di fare acquisire agli alunni competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento, che rendono capaci di affrontare efficacemente le sfide della vita di tutti i giorni, di gestire l’ansia e le sconfitte, di riuscire a raggiungere i propri obiettivi, affrontando le difficoltà, di fare acquisire Life Skills, competenze spendibili per tutta la vita.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che il nucleo fondamentale delle Life Skills sia costituito da dieci competenze essenziali:
Il possesso di queste competenze contribuisce a rendere la persona capace di trasformare le conoscenze in concrete capacità, a comprendere con sufficiente chiarezza che cosa fare e come farlo, a scegliere stili di vita sani in maniera consapevole.
Il Disegno di legge sulla Introduzione dello sviluppo di competenze non cognitive nei percorsi delle istituzioni scolastiche approvato l’11 gennaio 2022 dalla Camera dei deputati va proprio in questa direzione. Nel primo articolo esso ne specifica la finalità che è quella di promuovere la cultura della competenza, di integrare i saperi disciplinari e le relative abilità fondamentali e di migliorare il successo formativo per prevenire analfabetismi funzionali, povertà educativa e dispersione scolastica.
Le Life Skills, infatti, contribuiscono alla fiducia in noi stessi e all’autostima, aspetti fondamentali nella vita di ciascuno di noi e ci aiutano a porci in maniera positiva nel contesto in cui viviamo, in famiglia, nel gruppo, nella società.
Il Disegno di legge prevede una sperimentazione di tre anni, a partire dal prossimo anno scolastico 2022-2023 finalizzata, tra l’altro, a individuare percorsi formativi innovativi, caratterizzati da metodologie didattiche che favoriscano il recupero motivazionale degli studenti, con lo specifico fine di contrastare la dispersione scolastica sia esplicita sia implicita, anche attraverso percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento o progetti di partenariato con organizzazioni del Terzo settore e del volontariato.
Su questi argomenti il corso Life skills: competenze non cognitive scuola, in programma dal 9 marzo, a cura di Anna Maria Di Falco.
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