Il 17 novembre, in occasione della giornata internazionale dello studente, quest’ultimi scenderanno in piazza partecipando allo sciopero europeo.
Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, ha spiegato il perché della scelta di questa data e per quali motivi scendono in piazza a manifestare: “Il 17 novembre, giornata internazionale dello studente, ci attiveremo e scenderemo in piazza in molti paesi europei con una piattaforma comune per ribadire che vogliamo cambiare la scuola per cambiare il sistema in tutta Europa e pretendiamo di essere ascoltati, soprattutto verso le elezioni europee che si avvicinano.”
“Assieme a numerose organizzazioni da paesi di tutta Europa, come la Francia, la Danimarca, il Montenegro, la Finlandia e la Serbia, abbiamo elaborato quattro rivendicazioni comuni che vogliamo portare all’attenzione della politica europea – continua Alice Beccari, dell’esecutivo nazionale dell’Unione Degli Studenti – vogliamo innanzitutto la garanzia della gratuità dell’istruzione in tutta Europa, chiediamo un vincolo nei bilanci di tutti i paesi europei, affinché tutti gli stati membri investano almeno il 5% del loro PIL sull’istruzione”.
“Chiediamo poi maggiore decisionalità e rappresentanza nelle nostre scuole, città e a livello nazionale con i governi dei nostri paesi: vogliamo prendere parte alle decisioni che ci riguardano come studenti e giovani, per essere protagonisti del nostro presente e del nostro futuro – proseguono gli studenti – In terzo luogo chiediamo scuole sicure e tutelanti in ogni senso. Innanzitutto con investimenti massivi sull’edilizia scolastica, ma anche con misure per garantire il benessere psicologico e l’inclusività. Infine vogliamo che le nostre scuole siano luoghi in grado di produrre cambiamenti nella società e in cui si ripensi il sistema attuale. Vogliamo scuole ecologiste, transfemministe, antifasciste, antirazziste e anticapitaliste.”
“Un evento come questo non accadeva da anni, ma è solo l’inizio: continueremo ad attivarci e mobilitarci finché non avremo ottenuto le nostre richieste, in Italia e in tutta Europa, uniti sotto l’obiettivo comune di difendere i diritti degli studenti e migliorare le nostre scuole!” conclude Chiesa.