Si celebra l’11 febbraio l’International Day of Women and Girls in Science, istituita nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti, per promuovere la piena ed equa partecipazione di donne e ragazze nelle scienze, in materia di istruzione, formazione, occupazione e processi decisionali. Sono numerosissime le iniziative in tutto il mondo e in Italia la giornata è fortemente sentita, proprio perché, seppure in parte il divario di genere nel mondo dell’istruzione sia stato colmato negli ultimi decenni, permangono sensibili differenze di genere rispetto alle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
Stando ai dati del consorzio universitario AlmaLaurea, relativi all’anno 2019, le donne laureate sarebbero in discreta maggioranza rispetto agli uomini, arrivando a sfiorare il 59% del totale dei laureati, dunque più della metà. Non solo, le carriere universitarie delle studentesse italiane brillerebbero ben di più di quelle dei colleghi: i dati dicono infatti, che la media delle votazioni è di 101,1/110 contro il 98,6/110 dei laureati uomini.
Eppure, la realtà è meno positiva se si prendono come riferimento i corsi di laurea di ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico, dove si registra una presenza femminile ancora bassa. Secondo il report 2020 stilato da Talents Venture e STEAMiamoci sul Gender Gap nelle facoltà STEM la percentuale delle ragazze iscritte all’università è dell’82% per i corsi di laurea non scientifici, il 18% si dedica allo studio delle discipline STEM, contro il 39% dei ragazzi. La maggioranza delle ragazze sceglie una carriera universitaria in ambito umanistico, sanitario e chimico-farmaceutico, geobiologia, biotecnologia o architettura, rispetto a tutte le facoltà ingegneristiche o del gruppo scientifico. Nel dettaglio, secondo il report di Talents Venture, nelle Ict, le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le donne rappresentano solo il 14% degli iscritti, in Ingegneria, Manifattura e Costruzioni sono il 29%, in Scienze naturali, invece, le studentesse sono il 57% (e seguono soprattutto i corsi di Ricerca biotecnologica in Medicina (triennale) e Biotechnology and Medical Biology (magistrale).
L’Italia – con la Lombardia in testa – è tra le Nazioni più virtuose in Europa e presenta una percentuale di ragazze che scelgono corsi STEM sul totale delle iscritte pari a circa il 17%, più della media europea (16%) e di altre nazioni. Inoltre, le ragazze iscritte a corsi STEM presentano risultati accademici più elevati ma tassi di occupazione e retribuzione più bassi rispetto agli uomini, per cui le loro migliori performance sembrano non essere riconosciute dal mercato del lavoro. Ad un anno dalla laurea, il tasso di occupazione degli uomini laureati nei corsi STEM è più elevato di quello delle donne e il divario persiste se si confronta il livello salariale.
A livello internazionale i dati sono confermati, per cui secondo l’International Labour Organization si stima che le donne ricoprano solo il 33% dei ruoli manageriali nel settore tecnologico nei paesi del G20 e, secondo uno studio statunitense, il 50% delle professioniste nell’ambito della tecnologia abbandonano entro i 35 anni, rispetto a circa il 20% in altri tipi di lavoro, e la ragione quasi sempre è un ambiente di lavoro non inclusivo.
Da Padova e Pavia ai Laboratori Nazionali di Frascati, dal Gran Sasso Institute all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, da Napoli a Lecce, dalla ricca serie di eventi organizzati dall’ITT, fino alle numerose International Masterclasses for girls, a cui parteciperanno circa 80 studentesse liceali di 14 scuole di Calabria e Basilicata e 25 studentesse sarde, 20 studentesse del Lazio e 36 della Campania, sono varie e importanti le iniziative che in Italia sono state organizzate per la Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza. Impossibile citarle tutte, segnaliamo pertanto il link https://pikaia.eu/giornata-internazionale-per-le-donne-e-le-ragazze-nella-scienza-2022-gli-appuntamenti-in-programma/, al quale è possibile selezionare e poi seguire la maggioranza delle iniziative in streaming.
In Italia, sul suolo pubblico, non esiste una statua dedicata ad una scienziata: fa riflettere e indubbiamente è importante proprio in occasione della Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza sapere che la prima, una scultura in bronzo, sarà realizzata a Milano e ritrarrà la celebre astrofisica Margherita Hack, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. L’opera è stata commissionata da Deloitte e donata al Comune di Milano che si farà carico della sua manutenzione per gli anni a venire.
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