Attualità

Giornata mondiale ambiente: perché introdurre le piante nelle aule. L’alfabeto ecologico

Ieri, 5 giugno 2021, in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’ambiente, la scuola è stata protagonista di numerose iniziative per rilanciare la necessità di rigenerare un nuovo alfabeto ecologico.

Molto suggestiva, già nel titolo, la progettualità di EDEN (Educational Environments with Nature) nata nel 2020 dalla rete delle scuole della Provincia di Bolzano e che ha già coinvolto 32 Istituzioni scolastiche di tutta la nostra penisola in collaborazione con la libera Università di Bolzano ed un partenariato composto da insegnanti, pedagogisti, architetti, designer, ecologisti.

Insieme si è potuto ragionare, in periodo di pandemia, come le piante potessero garantire migliori ambienti scolastici e promuovere il concetto di appartenenza e di benessere realizzando gli obiettivi ambientali dell’Agenda 2030.

EDEN

“EDEN è una proposta interdisciplinare nata per coniugare l’area pedagogica con quella dell’architettura e del design, allo scopo di trasformare le aule e gli ambienti scolastici in luoghi di comfort e benessere mediante l’impiego di risorse semplici e naturali.

Le variabili esplorate per raggiungere tale scopo riguardano:

  • l’educazione, promuovendo un approccio incentrato sulla laboratorialità e sulla sensorialità;
  • l’ambiente, progettando ed allestendo contesti didattici, accoglienti, confortevoli, stimolanti, ludici e creativi, al fine di promuovere e sostenere lo sviluppo olistico di bambini e ragazzi in direzione di approcci cooperativi e orientati agli obiettivi 2030;
  • la natura indoor, introducendo le piante nelle aule e coinvolgendole nelle attività didattiche e nelle routine scolastiche, affinché non si limitino ad avere un ruolo puramente estetico, ma possano diventare vere e proprie compagne di apprendimento per bambini e studenti.

Un’esperienza didattica coinvolgente per docenti e studenti e incentrata sulla valorizzazione delle potenzialità e i benefici che le piante possono offrire all’apprendimento e più in generale allo sviluppo fisico, mentale e sociale di adulti e bambini. Esse sono in grado di migliorare la qualità dell’ambiente purificando e sanificando l’aria, favoriscono l’attenzione e la concentrazione, riducono possibili stati ansiosi e di stress e conferiscono un’atmosfera familiare e accogliente agli spazi, contribuendo, in tal modo, ad aumentare la qualità del servizio educativo.

La presenza delle piante nelle aule e in altri ambienti scolastici non solo permette di sviluppare rapporti di prossimità con la natura a livello micro (con la pianta che ciascuno si procura), ma consente di creare un rapporto di continuità tra l’interno e l’esterno, promuovendo così esperienze in e con la natura e rafforzando il legame con essa.

In tal modo viene garantita una formazione ecologica e si incentivano atteggiamenti di cura e salvaguardia verso il nostro pianeta, in linea con quanto espresso dagli obiettivi dell’Agenda 2030 e dalle indicazioni sull’educazione alla salute e al benessere della Legge sull’educazione civica del 2019.

Numerose iniziative sono state messe in campo anche dall’Associazione internazionale ENO (ENvironment Online), un network virtuale globale di 10.000 scuole presente in 150 Paesi per promuovere lo sviluppo sostenibile. In Italia è stato presentato il progetto “Gocce sostenibili per un oceano di conoscenze” con l’obiettivo di invitare gli studenti a realizzare contenuti social per sensibilizzare verso le tematiche ambientali. Ogni scuola partecipante dovrà piantumare nella sua scuola almeno un albero per contribuire all’obiettivo dell’associazione di raggiungere il 100 milioni di alberi nelle scuole di tutto il mondo.

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Anche il Ministero ha voluto dare il suo pregevole contributo in questa circostanza ed ha elaborato e presentato il progetto di transizione ecologica con l’obiettivo di assegnare alla scuola, “infrastruttura culturale del paese” e “autostrada del pensiero” il compito non più rinviabile di educare i giovani a un nuovo modo di abitare il mondo.

L’urgenza ci obbliga a passare dal concetto della resilienza al concetto della rigenerazione per imparare a vivere e ad esistere in modo nuovo, rigenerando i nostri pensieri, rigenerando la scuola.

Obiettivo primario di questa transizione ecologica è il recupero della socialità, che era stata già sacrificata e mortificata prima della pandemia e il superamento del pensiero antropocentrico per recuperare un perfetto e necessario equilibrio con la natura.

Il Piano di transizione ecologica e culturale presentato dalla sottosegretaria all’Istruzione Floridia è incentrato su quattro pilastri:

  • la rigenerazione dei saperi: cosa i ragazzi apprendono a scuola; quali comportamenti, quali abitudini, quali valori orientano le nuove generazioni nel rispetto dell’ambiente?
  • rigenerazione degli spazi: lo spazio ha uno scopo educativo, è il “terzo maestro” e necessita di una adeguata attenzione e cura;
  • rigenerazione infrastrutture con la costruzione di edifici innovativi e la creazione di nuovi ambienti di apprendimento e non escludendo il potenziamento e l’utilizzo della già prevista figura del Mobility manager per intervenire sulla mobilità dei flussi nel percorso scuola – casa;
  • rigenerazione degli indirizzi per meglio caratterizzarli con percorsi formativi che guardano ai temi dell’ecologia e della sostenibilità per offrire nuove opportunità implementando l’educazione civica con i laboratori Green per la messa a dimora di alberi della conoscenza; rilanciando la consapevolezza della cittadinanza del mare; dell’importanza della bioeconomia e dell’economia circolare.

Si pensa pertanto di attivare licei con indirizzo ambientalistico e Istituti Tecnici Superiori per la sostenibilità ambientale con l’obiettivo di dar vita a nuovi mestieri con zero emissione o con scarso impatto ambientale.

Un progetto di transizione ecologica che rende centrale e determinante la scuola come infrastruttura culturale per diffondere velocemente un nuovo modello di società, per insegnare un nuovo modello di vita e far apprendere un nuovo alfabeto ecologico per azzerare i conflitti tra le generazioni e creare pensieri nuovi.

Redazione

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