Attualità

Giornata mondiale autismo, quando la matematica diventa punto essenziale di inclusione

Oggi, 2 aprile, ricorre la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Diverse le iniziative in programma, anche istituzionali, con l’illuminazione di blu, a partire dalle 20 e fino all’1, della facciata di Montecitorio.

Sul portale Indire è presente un interessante esperienza portata avanti dal prof. Enrico Mansueti, docente specializzato per le attività di sostegno, tutor TFA e docente di chimica all’Istituto di Istruzione Superiore di Ceccano, in provincia di Frosinone. Il docente ha raccontato il lavoro didattico svolto con Dino, un ragazzo con disturbo dello spettro autistico, con l’aiuto dei compagni di classe.

Cosa spinge a mobilitarsi in favore di un compagno di classe con deficit cognitivi e difficoltà relazionali, si chiede il professore. Solo sensibilità o la curiosità di sperimentare approcci diversi che con le Stem possono apparire più interessanti? Peraltro la matematica è una delle discipline più ostiche del curricolo e nell’autismo a basso quoziente intellettivo difficoltà ulteriori frenano il processo di apprendimento.

Dino, il ragazzo autistico di cui si parla, a inizio anno scolastico era isolato nel suo banco, non comunicava con i compagni conosciuti l’anno prima. Il prof Mansueti ha cercato di sviluppare la comunicazione e l’autonomia sociale provando a coinvolgere il ragazzo con la sua classe. Ma anche il gioco ha rappresentato un punto importante. Fabbricando insieme un mazzo di carte illustrate con numero, parola e oggetti, si è sviluppato il concetto di quantità introducendo le operazioni di conteggio. Piano piano Dino ha cominciato a contare, parlare e sorridere. Possibile, si domanda il docente, che iniziando prima attività simili, con l’aiuto di famiglia e assistenza specialistica, avrebbero prodotto un’autonomia al momento solo rimandata. Lavoro intensificato in occasione di vacanze e fine settimana, a causa dei deficit nella memoria a lungo termine.

E i compagni di classe di Dino? Hanno avuto un ruolo attivo, specie due alunne, Ilaria e Marta, prima tutees, poi tutors, con due personalità totalmente diverse, una timida, l’altra esuberante, ma molto altruiste. Il loro lavoro sviluppa il contesto dando a Dino un ambiente sempre più piacevole e stimolante.

A scuola tutti sono stupiti dei cambiamenti del ragazzo. E la matematica è diventata punto importante di inclusione non solo per Dino ma anche per il resto della classe che è stata responsabilizzata ed ha accolto il compagno non come ospite ma come interlocutore. La conseguenza è che, nelle ultime settimane, quasi tutti hanno chiesto supporto personalizzato, su disequazioni e sistemi.

Redazione

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