In occasione della giornata mondiale degli insegnanti, il ministero dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dedicato un pensiero a tutti i docenti.
Ecco i ringraziamenti.
“Oggi celebriamo in Italia e nel mondo la figura dell’insegnante, autentico professionista della conoscenza, protagonista di una didattica che sa trasmettere a ogni giovane saperi e valori, entusiasmo e fiducia. In una scuola che deve essere sempre più il pilastro della crescita civile e sociale. A tutti i docenti vanno i miei più sentiti auguri e ringraziamenti, per la loro passione, che sperimento quotidianamente visitando le nostre scuole, per la loro professionalità, per il loro lavoro prezioso, al fianco dei nostri giovani nella delicata e straordinaria avventura che è la costruzione del loro futuro”.
“Come tutte le ricorrenze – afferma la segretaria generale CISL Scuola, Ivana Barbacci – anche quella del 5 ottobre ha il significato di un richiamo, forte e autorevole, che non si esaurisce certamente nello spazio di un evento meramente celebrativo. È un richiamo alla necessità di un impegno costante, quotidiano, per dare centralità alla figura di chi insegna, al valore del suo lavoro, che reclama un più giusto riconoscimento”.
“Anche noi – aggiunge – per il ruolo di rappresentanza e le responsabilità di cui siamo investiti, ci sentiamo destinatari di questo appello. Insieme a noi lo sono certamente governanti, legislatori, amministratori locali. Ma deve considerarsi tale l’intera comunità sociale, chiamata a sostenere con un coinvolgimento attivo l’impegno a garantire, a chi educa e insegna, collaborazione, rispetto, sostegno, solidarietà”.
“Il lavoro di un docente – conclude Ivana Barbacci – è tanto più efficace quanto più può far conto su un’ampia e solida alleanza educativa. Questo è il senso di una vera comunità educante che pone al centro la scuola e il suo legame con il contesto in cui opera”.
“In continuità con le nostre rivendicazioni in ambito nazionale, ci uniamo alla mobilitazione globale che chiede ai governi di impegnarsi per il miglioramento delle condizioni della professione docente. Per di più, i recenti dati Ocse – Education at glance 2024 hanno confermato la grande distanza delle retribuzioni dei docenti italiani rispetto a quelle dei colleghi della media UE”. È quanto si legge in una nota diffusa dalla Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL in occasione della giornata mondiale dedicata agli insegnanti.
“Il governo italiano, ben lungi dall’ammettere la effettiva necessità di indicare nella legge di bilancio risorse adeguate a colmare anche il divario con gli altri paesi, trova argomenti per negare l’evidenza e risolve il tema dell’autorevolezza dei docenti con il voto in condotta o le multe per gli studenti. Mentre il contratto Istruzione e Ricerca è scaduto da due anni e le risorse a disposizione sono di gran lunga al di sotto rispetto all’inflazione maturata nel triennio di riferimento del contratto. Se si vuole davvero celebrare la giornata degli insegnanti – sottolinea la FLC CGIL – è necessario trovare risorse aggiuntive nella legge di bilancio 2025 per dare risposta sia all’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto del personale, che alla valorizzazione di tutti settori della conoscenza”.
“La precarietà lavorativa e i salari sempre più bassi sono autentici attacchi alla funzione sociale degli insegnanti – continua il sindacato di categoria – e la FLC CGIL, da sempre si batte per il riconoscimento della dignità della docenza e di tutte le professionalità dei comparti della conoscenza”.
“Inoltre, mancano le risorse per garantire il diritto allo studio agli alunni che vivono situazioni di povertà educativa. Per garantire un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa, e promuovere opportunità di apprendimento permanente è necessario dare una risposta nel rinnovo contrattuale 2022-24, senza pacchi natalizi o fughe dai tavoli negoziali. Se ciò non dovesse accadere, conclude la nota, è nostra intenzione lanciare una fase di iniziative di mobilitazione generale”.
In occasione della Giornata internazionale degli insegnanti 2024, il Coordinamento Nazionale Docenti dei Diritti Umani (CNDDU) propone un tema di grande attualità: “Valorizzare la voce degli insegnanti: verso un nuovo contratto sociale per l’istruzione”. In un contesto di rapidi cambiamenti tecnologici, la riflessione sulla figura del docente è più urgente che mai.
Un recente esperimento in Inghilterra, condotto presso il David Game College, ha visto l’introduzione dell’intelligenza artificiale come unico strumento di insegnamento. Una classe di studenti sedicenni ha seguito un percorso didattico completamente guidato dall’IA, con l’obiettivo di ottimizzare i tempi di apprendimento e raggiungere la piena autonomia. Sebbene l’esperienza sia attualmente costosa e limitata a contesti elitari, il CNDDU prevede che la diffusione di tali tecnologie potrebbe portare a una riduzione del personale docente in favore di una didattica sempre più automatizzata.
Tuttavia, l’adozione massiva dell’IA solleva interrogativi importanti: il rischio è che, spinti da motivazioni economiche, si perda di vista il valore umano dell’insegnamento. “I docenti oggi – sottolinea il CNDDU – affrontano delegittimazioni che ne minano l’autorevolezza e il prestigio”, un fenomeno amplificato dai media che spesso enfatizzano episodi di violenza contro gli insegnanti.
La sfida futura, secondo il CNDDU, è trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e la valorizzazione della figura del docente, affinché la scuola resti un luogo di crescita umana oltre che formativa
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Si tratta di un regalo in occasione del 5 Ottobre, giorno in cui ricorre la Giornata mondiale degli Insegnanti, in cui si commemora la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’UNESCO sullo status di insegnante, la principale struttura di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale, ed ha come obiettivo fondamentale quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano quotidianamente, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti.
Il tema di quest’anno, come riporta il sito di UNESCO, è: “Valorizzare la voce degli insegnanti: verso un nuovo contratto sociale per l’istruzione”.
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