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“Giornata mondiale del libro”

La ricorrenza dovrebbe acquistare per l’Italia un motivo importante di riflessione, e in primo luogo per i docenti e l’istruzione in generale, visto che il nostro paese si colloca, con appena il 42%, al di sotto della media europea dei lettori. Infatti il 5,3% legge un libro al mese, il 18% acquista volumi per motivi di lavoro e perfino tra gli insegnanti il 25% non legge nulla. 
Nel corso del 2011 fra l’altro il 49% degli italiani adulti, dai 14 anni in su, ha letto almeno un libro e il 44% ne ha comprato almeno uno.
Secondo il rapporto, in Italia la spesa per Libri,nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, è crollata. Gli acquirenti di libri sono scesi del 10%. Se il fenomeno si manterrà stabile per il 2012, l’intero complesso del sistema delle librerie avrà serie e gravi conseguenze.
In Europa dunque, l’Italia ha ancora una volta il triste primato della più bassa diffusione di libri: il 42,2% contro il 44,3% della Francia, il 49,8% dei tedeschi o addirittura il 71,8% della Svezia.
Le cause? Le scadenti competenze alfabetiche, comprensione e interpretazione di un testo, degli italiani, mentre il valore più alto di conoscenze lo si riscontra tra i 16/25enni appena usciti dalle scuole superiori o dalle università(52%),mentre il 66% della popolazione adulta e addirittura l’88% degli anziani ha uno scarso bagaglio culturale.
Le biblioteche statali italiane inoltre hanno visto decurtato gli stanziamenti che negli ultimi 5 anni sono passati da 30 a 17 milioni e il sud rimane sempre il fanalino di coda  con il 51,4% delle biblioteche al nord, il 20,6% al centro e il 28% al Sud che fra l’altro ha un patrimonio librario inferiore ai 5mila volumi.
In crisi profonda le biblioteche scolastiche di cui dispongono solo il 97% delle scuole, ma con grandi difficoltà, come la mancanza di postazioni internet e assenza di personale specializzato, tanto da renderle inagibili e quindi inutili. 
La scuola è perciò chiamata in prima persona a costruire un rapporto tra il giovane allievo ed il libro come momento positivo e di crescita spirituale e culturale.
Fra gli studenti manca l’abitudine al leggere e non basta studiare testi ,bisogna leggerli, commentarli, discuterli. I libri vanno “vissuti” nell’ambito scolastico perché lettori si diventa. Un compito che i docenti devo assumere, anche se le istituzioni sonnecchiano.

Redazione

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