In occasione della Giornata della Terra – che si celebra il 22 aprile in tutto il mondo – iniziativa didattica presso il Parco archeologico di Selinunte, dove quaranta bambini dell’Istituto “Ruggero Settimo” di Castelvetrano (che aderisce alla rete “Scuole Amiche di Unicef”) hanno effettuato una passeggiata tra i templi e hanno compilato delle schede di valutazione dei servizi del Parco partecipando così alla prima di tre giornate dedicata alla sostenibilità ambientale.
“L’idea è quella di far nascere nel pubblico di domani, la coscienza profonda del rispetto della natura, delle aree verdi, ma anche degli effetti devastanti che possono avere sull’ecosistema, i fenomeni che causano i cambiamenti climatici”, ha detto il direttore del Parco che si trova nella provincia di Trapani.
Earth Day, purché non resti una celebrazione… solo sul calendario e sia invece una spinta reale a realizzare almeno gli accordi di Parigi sul clima
L’Earth Day si svolge a livello mondiale sin dal 1970, e francamente per certi versi questo non rappresenta… un bel biglietto da visita, visto che purtroppo evidentemente non ha inciso sugli effetti negativi, su cambiamenti climatici ed ecosistema, che anche in questi ultimi 50 anni si sono verificati nel nostro pianeta, con un livello sempre maggiore di inquinamento. La speranza, quindi, è che tale giornata non resti una data celebrativa sul calendario, ma dia reale impulso a una svolta a tutela dell’ambiente.
Anche perché nel 2016 le Nazioni Unite hanno scelto proprio la data del 22 aprile (giornata appunto dell’Earth Day) per adottare ufficialmente l’Accordo di Parigi, importante impegno contro la crisi climatica. In attesa di una ratifica da parte dei 175 Paesi che lo firmarono. L’Italia lo ha ratificato il 27 ottobre 2016.
L’obiettivo di questo accordo è contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2° C rispetto ai livelli preindustriali, con l’impegno a limitare progressivamente l’aumento di temperatura a 1,5 gradi (ogni decimo di grado infatti incide tantissimo in termini, ad esempio, di innalzamento del livello dei mari e di altre conseguenze per il nostro pianeta).
Ritorneranno ancora le iniziative dei “Fridays for future” a tutela del Pianeta per contrastare inquinamento e cambiamenti climatici
E sicuramente, per fortuna, ci saranno altre manifestazioni (l’ultima in Italia è stata quella del 25 marzo scorso, che ha avuto pure risvolti contro l’uso fatto dei Pcto ed anche contro “la nuova corsa agli armamenti“) relative a Friday for future, la cui prima protesta globale per la difesa del pianeta risale al 15 marzo 2019 (anche se la giovane attivista Greta Thunberg aveva iniziato già nel 2018 a manifestare davanti al parlamento del suo Paese, la Svezia, per protestare contro la mancanza di politiche attive e azioni concrete nei confronti della crisi climatica), movimento ambientalista con al centro i giovani (ma che ovviamente vanno affiancati da tutti i cittadini che hanno a cuore la questione ambientale).