Nella giornata di oggi, 20 novembre, si celebra la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che purtroppo però vede bilanci non proprio positivi: in Italia, secondo l’Istat circa un milione e 300mila minori vivono in povertà economica. Per non parlare delle povertà educative, dello sfruttamento lavorativo e sessuale, della mancanza di diritti dei figli di stranieri.
Come riporta l’Ansa, gli assistenti sociali fanno notare che sicuramente Governo e Parlamento hanno avviato negli ultimi anni un percorso di diritti, solo alcune leggi sono state portate a termine: bullismo e cyberbullismo, autismo, minori stranieri non accompagnati, il tutore volontario sono alcuni dei più importanti. Ma restano da portare a casa la norma sui minori in comunità che diventano maggiorenni, legge per la tutela degli orfani di femminicidio, la legge sulla cittadinanza al centro di tante polemiche.
A tal proposito l’Istituto degli Innocenti di Firenze, antica istituzione che si occupa del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, ha lanciato un altro allarme: abbiamo “sistemi di welfare che sono sproporzionati verso la popolazione anziana e troppo poco orientati per la prima parte della vita; ci sono investimenti per ragazzi dai 12-13 anni, ma questa è una logica di interventi riparatori e tardivi, non di prevenzione. Gli investimenti pubblici devo essere concentrati e spostati nei primi anni di vita” ha detto il direttore generale Giovanni Palumbo.
Parole d’allarme anche da Unicef Italia, tramite il portavoce Andrea Iacomini: “La realtà della situazione dei bambini del nostro Paese supera ogni fantasia” ha detto. “Mi sono recato a Piazza Santi Apostoli a Roma, con la speranza di non vedere più bambini di tutte le nazionalità, compresi italiani, che giocano per strada. La stagione fredda è iniziata e i bimbi sono ancora li. Sono 15 e sono figli di uomini e donne che vivono in povertà, che non possono pagare un affitto, che non accettano di essere divisi. Inutile continuare a fare appello alle istituzioni cittadine. A Roma, come altrove, ci sono ancora troppi bambini che vivono in queste condizioni. Oggi più di ieri occorre ricordare che questo spettacolo per una grande metropoli mondiale e per un paese come l’Italia è inaccettabile”.
Sulla questione è intervenuta anche il sottosegretario Maria Elena Boschi, che ricorda: “per l’infanzia abbiamo deciso di investire molto anche nei primi anni. Pensiamo a come la Buona scuola, dal governo Renzi in poi, abbia puntato sullo 0-6 come elemento formativo fondamentale: 209 milioni messi a disposizione delle Regioni che poi dovranno ripartirli nei comuni per progetti importanti per questa fascia d’età, citando anche “misure di sostegno agli asili nido, e attività di educazione e formazione per bimbi fin da piccoli”.
Boschi ha però anche sottolineato che “non può esistere una lotteria dei diritti o delle possibilità, dobbiamo partire tutti dalla stessa linea”.
Infine, un tweet di Papa Francesco, che che ha deciso di commentare anche lui esortando a lavorare sempre affinché i bambini possano essere maggiormente tutelati: “lavoriamo insieme perché i bambini possano guardarci sorridendo e conservino uno sguardo limpido, pieno di gioia e di speranza”.
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