Quelli di metà luglio sono destinati a rivelarsi dei giorni molto importanti per il futuro di tantissimi addetti ai lavori: tra l’11 ed il 22 luglio il ministero dell’Istruzione dovrebbe infatti emanare una serie di disposizioni, decreti, regolamenti e bandi che tengono con il fiato sospeso centinaia di migliaia di lavoratori della scuola, sia ruolo sia precari. Se i rumors di viale Trastevere e le promesse fatte ai sindacati saranno confermate, saranno tutti resi noti nel volgere di una manciata dei giorni. Vediamo di cosa si tratta:
Si aprirà la “finestra” di accesso per inserirsi o aggiornare le graduatorie d’istituto degli insegnanti, le uniche dove possono accedere anche gli aspiranti docenti forniti di titolo di studio ma non ancora abilitati (per la valutazione dei titoli non sono previste particolari novità): gli interessati avranno 30 giorni di tempo per scegliere la “rosa” ristretta degli istituti su cui puntare.
Approderà in Gazzetta Ufficiale il bando di concorso per 2.386 dirigenti scolastici da assegnare alle attuali 1.300 sedi scolastiche prive di capo di istituto (anche se poi con le nuove norme previste dalla manovra finanziaria le vacanze potrebbe addirittura azzerarsi): la pubblicazione, con molta probabilità, avverrà venerdì 15 luglio e per gli aspiranti, servono cinque anni di ruolo e laurea, vi sarà un mese di tempo per presentare la domanda;
Si completerà anche la pubblicazione da parte degli Uffici scolastici provinciali (sinora lo hanno fatto solo alcuni) delle graduatorie ad esaurimento, sempre riservate ai docenti: si tratta delle versioni provvisorie, contro le quali i diretti interessati possono fare ricorso direttamente agli Usp qualora non siano stati calcolati tutti i punteggi spettanti. In queste graduatorie, trasformate dal Decreto Sviluppo in triennali, sono collocati, è bene ricordarlo, circa 240.000 docenti abilitati aspiranti alle supplenze annuali ed alle immissioni in ruolo.
In via di approvazione, ma in questo caso i tempi sono un po’ più lunghi, è anche il decreto sulle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie, a cui ogni anno sono interessati oltre 10.000 lavoratori, la cui parte normativa è stata già definita con i sindacati a maggio: nessuna novità particolare è prevista su questo versante, che rispecchierà le norme adottate negli anni passati; mentre dal prossimo anno scatterà lo sbarramento quadriennale per i neo-assunti. Per fine luglio dovrebbe anche definirsi l’entità e la “spalmatura” triennale delle immissioni in ruolo: la manovra finanziaria ha confermato che avverranno, sia per i docenti sia per gli Ata, su tutti i posti vacanti. Mancano però i numeri. E come al solito sarà via XX Settembre, il Mef, a metterli nero su bianco.