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Giorno della Memoria: un appello per non dimenticare

La Giornata della Memoria, istituita con la legge 211/2000 e celebrata ogni anno il 27 gennaio, per non dimenticare la Shoah e le persecuzioni subite anche da zingari, da altre minoranze e dai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, è un’occasione per ricordare, inoltre, il ruolo di coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria incolumità hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Un gruppo formato da associazioni, sindacati, redazioni si è fatto promotore di un appello ("Io non rinuncio alla Memoria"), che può essere sottoscritto anche collegandosi al sito internet www.scuolafuturo.it (cliccabile da "Ulteriori approfondimenti"), e della proposta di effettuare un "minuto di silenzio" in occasione del Giorno della Memoria. Lo scorso anno, quando l’iniziativa fu lanciata, alle ore 11,59 del 27 gennaio (giorno ed ora di entrata delle truppe sovietiche nel campo di concentramento di Auschwitz, ormai abbandonato dai nazisti), dopo il suono della  campanella ed il minuto di silenzio, oltre due milioni di alunni hanno recitato la poesia di Primo Levi "Se questo è un uomo", poesia che può essere riproposta quest’anno.
Nell’appello si legge: "Chiediamo alle educatrici ed agli educatori di ripetere questa straordinaria esperienza, perché  oggi come ieri,  riaffermiamo la nostra  volontà di non dimenticare, di non rinunciare al bene comune della memoria. Siamo convinti che il ricordo costituisca il mezzo più efficace per contrastare la tendenza a banalizzare e a rimuovere dalla coscienza civile taluni nodi cruciali del secolo appena trascorso.
Tra le questioni più emblematiche significative vanno segnalate, nonostante da allora sia passato più di un cinquantennio, la Shoah e la Resistenza.
La necessità di ricordare è inoltre un nostro diritto e un nostro dovere.
Ricordare è un diritto, in quanto ci riconosciamo nei valori di libertà e di democrazia previsti dalla nostra Costituzione, i soli sui quali è possibile costruire una coscienza autenticamente civile. E’ un dovere, perché la memoria della tragica esperienza del totalitarismo nazista e della successiva Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo sono il più importante patrimonio di esperienza  che abbiamo contro il rischio di viverla di nuovo.
La nostra storia recente  ci dice che le tradizioni civili dei popoli, se non vengono  coltivate e protette, prima immiseriscono, poi decadono, infine muoiono per cedere il passo all’ irrazionalità e alla barbarie. Per sottrarci, attraverso la riappropriazione del ricordo, ad una quotidianità priva di alti valori, di forti identità, di future prospettive, diciamo insieme: io non rinuncio alla memoria".

Le scuole di ogni ordine e grado sono invitate ad organizzare cerimonie, iniziative, incontri e momenti di riflessione, indirizzati a mantenere vigile la memoria per impedire che la tragedia del nazi-fascismo e gli orrori delle deportazioni e dello sterminio possano ripetersi.
Per approfondire l’argomento della Shoah si possono trovare documentazione e suggerimenti nel sito del Centro di documentazione ebraica contemporanea (www.cdec.it/memoria27gen.htm), che contiene, tra l’altro, dodici suggerimenti per la didattica di Clotilde Pontecorvo, ed in quello dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (www.ucei.it/giornodellamemoria).
Al Liceo classico "M. Cutelli" di Catania, il 27 gennaio, alle ore 16.00, il prof. Giuseppe Giarrizzo terrà una conferenza su "Razzismo e antisemitismo". L’incontro è organizzato dall’Istituto italiano per gli studi filosofici e dall’Associazione etnea di studi storico-filosofici, in collaborazione con "ScuolaInsieme", bimestrale di informazione scolastica della Casa editrice La Tecnica della Scuola.
Il coordinamento è curato da Salvatore Distefano, presidente dell’Associazione etnea di studi storico-filosofici, cui è possibile telefonare, per maggiori informazioni, al numero 320-0562193.

Andrea Toscano

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