Oggi, 27 gennaio, si celebra il Giorno della Memoria, che ricorda le vittime della Shoah in occasione dell’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, nel 1945. Numerosissime sono, come ogni anno, le iniziative delle istituzioni.
Innanzitutto la Camera del Deputati aderisce alla Campagna “WeRemember-Campaign”, iniziata già nel 2017 dal World Jewish Congress (Wjc), e dell’Unesco: nella giornata di oggi la facciata di Montecitorio sarà illuminata dal colore giallo, dalle ore 18 fino all’una di domenica 28 gennaio.
Ieri, 26 gennaio, come riporta Cisl Scuola, con una cerimonia al Quirinale alla quale hanno preso parte, insieme alle più alte cariche dello Stato, anche gli alunni delle scuole vincitrici del Concorso nazionale promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito “I giovani ricordano la Shoah” è stata celebrata la cerimonia dedicata a “I Giusti tra le Nazioni”.
Giorno della Memoria, le parole di Mattarella
Ecco uno stralcio del discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha concluso i lavori. “Non c’è torto maggiore che si possa commettere nei confronti della memoria delle vittime che annegare in un calderone indistinto le responsabilità o compiere superficiali operazioni di negazione o di riduzione delle colpe, personali o collettive. Non si deve mai dimenticare che il nostro Paese, l’Italia, adottò durante il fascismo – in un clima di complessiva indifferenza – le ignobili leggi razziste: il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio; e che gli appartenenti alla Repubblica di Salò collaborarono attivamente alla cattura, alla deportazione e persino alle stragi degli ebrei”.
“Un portato inestinguibile di dolore, di sangue, di morte sul quale mai dovremo far calare il velo del silenzio. I morti di Auschwitz, dispersi nel vento, ci ammoniscono continuamente: il cammino dell’uomo procede su strade accidentate e rischiose. Lo manifesta anche il ritorno, nel mondo, di pericolose fattispecie di antisemitismo: del pregiudizio che ricalca antichi stereotipi antiebraici, potenziato da social media senza controllo e senza pudore. La nostra Costituzione dispone con chiarezza: tutti i cittadini sono portatori degli stessi diritti. La presenza ebraica è stata fondamentale per lo sviluppo dell’Italia moderna e nella formazione della Repubblica. Le comunità ebraiche italiane sanno che l’Italia è la loro casa e che la Repubblica, di cui sono parte integrante, non tollererà, in alcun modo, minacce, intimidazioni e prepotenze nei loro confronti”.
“Anche ai nostri giorni, la ruota della storia sembra talvolta smarrire la sua strada, portando l’umanità indietro, a tempi e stagioni che mai avremmo pensato di dover rivivere. Le conquiste della pace e delle libertà democratiche sono esaltanti e vanno salvaguardate di fronte a risorgenti tentazioni di risolvere le controversie attraverso il ricorso alla guerra, alla violenza, alla sopraffazione. Parole d’ordine, gesti di odio e di terrore sembrano di nuovo affascinare e attrarre, nel nostro Continente ma anche altrove. Su questo occorrerebbe compiere un’approfondita riflessione: indagando le motivazioni che spingono numerose persone a coltivare in modo inaccettabile simboli e tradizioni di ideologie nefaste e minacciose, che hanno portato all’umanità soltanto dolore, distruzione, morte”.
“Va richiamata, a questo riguardo, l’importanza decisiva della cultura, dell’istruzione. Di quanto – ad esempio – sono preziose le collaborazioni di studio e ricerca tra le Università, sempre positive; sempre fonte di avanzamento di civiltà, al di sopra di ogni frontiera. Sempre affermazione del carattere della cultura, che unisce e non può separare. Il fanatismo, religioso o nazionalista, che, mosso da antistoriche e disumane motivazioni, non tollera non soltanto il diritto ma neppure la presenza dell’altro, del diverso, ritiene di poter imporre la sua visione con la forza, la guerra e la violenza, violando i principi fondamentali del diritto internazionale e della civiltà umana”.
Valditara: riconoscente alle scuole e ai docenti
Presente all’evento anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha detto: “Vivificare la memoria attraverso la creatività dei giovani è importante. Così il valore della testimonianza si trasmette nel futuro. Abbiamo il dovere di coinvolgere gli studenti in percorsi che stimolino alla riflessione”.
“Il ricordo delle sofferenze deve far sì che non si ripetano gli errori e le atrocità commesse nel passato. Esprimo riconoscenza alle scuole che ogni anno, grazie al prezioso lavoro dei docenti, profondono un impegno fondamentale per ricordare la Shoah affinché quelle tragedie non si ripetano più”.
Il ministro oggi ha anche pubblicato un post su X sull’argomento: “La Shoah ha rappresentato la negazione della persona, la terrificante soppressione di un concetto cardine della nostra civiltà che ha portato all’annientamento fisico di milioni di persone. La persona è il valore cardinale della nostra Costituzione, di fronte alla minaccia di un ritorno dell’antisemitismo è nostro dovere mantenere viva la memoria degli orrori del passato, per combattere ogni forma di odio e di violenza, nel presente e per il futuro”.
“I giovani ricordano la Shoah”, l’evento a Palermo
“Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza”, queste le parole di Liliana
Segre pronunciate davanti agli studenti presenti ieri, 26 gennaio, nella Sala dalla Chiesa della Prefettura, di Palermo nel corso della cerimonia che si è svolta nell’ambito delle commemorazioni della Giornata della Memoria. Prezioso il contributo di una di delegazioni di alunni e studenti di cinque scuole di Palermo e provincia in rappresentanza delle scuole siciliane che hanno partecipato al XXII concorso “I giovani ricordano la Shoah”.
La cerimonia si è aperta con l’esecuzione dell’Inno d’Italia da parte di dodici allievi del Conservatorio di musica ‘Alessandro Scarlatti’ di Palermo, diretti dall’allievo Vincenzo Baldone e coordinati dal maestro Salvatore Palmeri. Esibizione che ha preceduto l’intervento del Prefetto Mariani che ha evidenziato l’importanza della cultura quale ponte fra i diversi Paesi. Via via si sono esibiti alunne e alunni delle quinte classi dell’Istituto Comprensivo statale ‘Rosario Livatino’ di Ficarazzi, della Direzione Didattica 1° Circolo don Milani di Villabate, studentesse e studenti di Istituti superiori di Palermo: il liceo Scientifico ‘Benedetto Croce’, l’Educandato statale Maria Adelaide, il liceo Classico internazionale Umberto I. Elaborazioni artistiche e multimediali di loro produzione ispirate alla Shoah, alla persecuzione, deportazione e sterminio degli ebrei e a quanti hanno salvato vite sacrificando spesso la propria. Presente il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro. “Un esempio del grande impegno di dirigenti, docenti e studenti siciliani sul tema della Shoah – ha detto il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale
per la Sicilia Giuseppe Pierro -. Tantissime, originali e tutte apprezzabili ogni anno le produzioni delle scuole di ogni ordine e grado della regione anche oltre la Giornata della memoria”.