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Giovani allergici alla lettura: per la metà ci sono solo i testi di scuola

I nostri ragazzi si confermano allergici alla lettura: scorrendo i dati forniti in questi giorni dall’Aie, l’Associazione italiana editori, che ha elaborato indicazioni numeriche del proprio ufficio studi, di Istat, Nielsen, Iard e Eurostat, si scopre che lo scorso anno nella fascia tra i 6 e i 19 anni, il 45% non ha aperto una pagina scritta se non costretto dagli insegnanti.
Avvicinando la lente d’ingrandimento si scopre che quasi la metà degli alunni (il 48,1%) che frequentano la scuola primaria (6-10 anni) non legge alcun libro oltre quelli di scuola. La percentuale si riduce, comunque leggermente, tra gli 11-14 anni (36,4%) per poi riavvicinarsi tra i 15-17 anni (che nel 44,2% dei casi non vanno oltre alla lettura di quello che gli viene chiesto a scuola).
E il dato rimane più o meno quello anche una volta raggiunta la maggiore età: tra i 18-19enni non legge nessun libro il 45,2%.
Purtroppo non solo i giovani leggono poco. L’Aie ha rivelato che complessivamente (abbracciando i cittadini italiani di età superiore ai sei anni), nel 2009 ha letto da uno a tre libri solo il 20,3% della popolazione. Ovviamente il dato diventa ancora più esiguo se si guarda a chi ha letto tra i 4 e gli 11 libri (il 17,9%). Per non parlare di lettori abituali che leggono più di 12 libri all’anno: sono appena il 6,9%.
Tra i 25 Paesi dell’Ue il nostro Paese si posiziona così solo al diciannovesimo posto: meno di noi leggono solo Spagna, Romania, Grecia, Bulgaria, Belgio e Portogallo. A livello locale ci sono però sensibili differenze. In Italia i lettori più “accaniti” sono concentrati al Nord, dove legge il 52,2% della popolazione. La percentuale si abbassa al 47,4% al centro e al 31,6% al Sud. Le prime cinque regioni italiane per numero di lettori sono il Trentino Alto Adige (57,5%), Friuli Venezia Giulia (56,5%), Valle d’Aosta (53,8%), Lombardia (53,5%), Liguria (51,3%) e Piemonte (50,6%). Le ultime cinque regioni italiane: Sicilia (29,1%), Campania (29,4%), Puglia (29,9%), Calabria (31,4%) e Basilicata (34,3%).
Non è un caso, a fronte di queste cifre, che la spesa media mensile per abitante sia di appena 4,90 euro. Mentre per i bambini da 0 a 14 anni è quasi imbarazzante: solo 1,48 euro.
Alessandro Giuliani

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