Le ricerche a livello globale sull’uso prolungato di schermi digitali sono in aumento: l’eccessivo near work – lavoro ravvicinato, tipico del tempo trascorso sui dispositivi, è associato a un aumento del rischio di sviluppare miopia, soprattutto nei bambini e negli adolescenti.
Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il tempo trascorso davanti agli schermi dovrebbe essere evitato nei bambini sotto i 2 anni e limitato a un massimo di 1 ora al giorno per i bambini tra i 2 e i 5 anni.
Coloro che passano molte ore al giorno davanti a schermi digitali, per motivi di studio o di svago, sono esposti a un rischio maggiore di sviluppare la miopia con un aumento fino al 30% nei casi di utilizzo prolungato di smartphone e computer insieme.
Le cause principali della miopia sono da ricercarsi principalmente nella genetica, i fattori ambientali come l’istruzione, le attivitàlavorative o alcune attività di svago (come i videogiochi) possono influenzare significativamente lo sviluppo di questa condizione.
Le cause principali della miopia sono da ricercarsi principalmente nella genetica, ma i fattori ambientali come l’istruzione, le attivitàlavorative o alcune attività di svago (come i videogiochi) possono influenzare significativamente lo sviluppo di questa condizione.
Un’analisi condotta da Yajun Chen della Sun Yat-Sen University in Cina, pubblicata sul British Journal of Ophthalmology, rivela che le bambine, così come i giovani che vivono in Asia orientale o in aree urbane di qualsiasi regione del mondo, sono particolarmente a rischio di sviluppare la miopia.
I ricercatori hanno analizzato dati provenienti da 276 studi che hanno coinvolto oltre 5,4 milioni di bambini e adolescenti in 50 paesi tra Asia, Europa, Africa, Oceania, Nord e Sud America. Hanno rilevato che, dal 1990 al 2023, la percentuale di giovani miopi è più che triplicata, passando dal 24% nel decennio 1990-2000 al 36% tra il 2020 e il 2023. Gli adolescenti sono i più colpiti, con un tasso di miopia che ha raggiunto nella ricerca il 54% negli ultimi anni.
La percentuale globale di miopia tra bambini e adolescenti potrebbe raggiungere il 40% entro il 2050, con oltre 740 milioni di casi previsti rispetto ai 600 milioni attesi nel 2030. La previsione è che le ragazze saranno maggiormente colpite, con il 42% di loro affette da miopia rispetto al 37,5% dei ragazzi. Il disturbo sarà più comune tra gli adolescenti di 13-19 anni (52,5%) rispetto ai bambini di 6-12 anni (27,5%). Gli esperti ipotizzano che l’aumento significativo dopo il 2020 possa essere stato influenzato dalla pandemia, poiché durante i lockdown i bambini e gli adolescenti hanno trascorso più tempo al chiuso, riducendo l’esposizione alla luce naturale, fondamentale per prevenire la miopia. A questo si aggiunge l’uso prolungato di dispositivi digitali per la didattica a distanza e l’intrattenimento ha affaticato la vista, aggravando il problema.
La luce blu emessa dai dispositivi digitali è costituita da raggi che hanno lunghezza d’onda breve e si trovano nella parte visibile dello spettro luminoso; un’esposizione prolungata alla luce blu può contribuire alla fatica oculare, quando gli occhi sono esposti per troppo tempo agli schermi. La luce blu può penetrare profondamente nella retina e provocare un maggiore stress per gli occhi e ha un effetto negativo ampiamente documentato sulla qualità delsonno perché inibisce la produzione di melatonina: questo fenomeno è particolarmente evidente nei bambini e negli adolescenti e porta a difficoltà nell’addormentarsi o a un sonno più frammentato.
Gli esperti suggeriscono alcune misure e sane routine per prevenire le miopie e i peggioramenti della vista. Tra cui regolare l’illuminazione a media intensità rispetto all’ambiente; ogni schermo dovrebbe essere posizionato a una distanza non inferiore ai 50-70 cm dagli occhi; rispettare la regola del 20-20-20: ogni 20 minuti di lavoro al computer, distogliere lo sguardo dallo schermo e fissare un oggetto distante circa 6 metri per 20 secondi. Molti schermi e dispositivi hanno delle impostazioni per ridurre l’emissione di luce blu, oppure si possono usare applicazioni software che regolano la temperatura del colore dello schermo o occhiali specifici per ridurre l’esposizione durante il lavoro tenere gli occhi idratati.
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