Oltre alle imprese, il 34% delle quali che non prende neppure in considerazione l’assunzione di diabetici, le “discriminazioni coinvolgono anche la scuola, che denuncia disagi inerenti il controllo glicemico e la pratica della terapia insulinica degli alunni pari all’85%”.
E non solo: il 50% degli alunni con diabete resta per lo più escluso dall’attività motoria e sportiva, il 64% va incontro a problemi di socializzazione e integrazione, nel 71% dei casi vengono esclusi da attività scolastiche ed extra-scolastiche, quali gite e tornei creando vere e proprie discriminazioni.
Il diabete giovanile, spiega Cabras, è la malattia cronica più diffusa in età evolutiva in Italia: colpiti ogni anno più di 20 mila bambini.
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