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Giovani e new media, si comunica sempre con le stesse parole

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Quali parole decideranno di “salvare” i nati digitali? Voci come Abominio, Garrulo, Zotico, di cui si sta perdendo l’uso, continueranno ad esempio a vivere oppure sono destinate all’estinzione? Il boom delle nuove tecnologie, le preferite dai giovani, incentrate sulla comunicazione via sms, chat e twitter, che tipo di lingua ci indurrà a parlare tra 10, 20 o 30 anni? Gli interrogativi sono quanto mai leciti.
Secondo Tony McEnery, professore di Linguistica alla Lancaster University, i ragazzi d’Oltre Manica conoscono 40.000 termini, quelli della loro lingua, ma per comunicare tra loro ne usano non più di 800. E tra questi, oltre a parole comuni come “yeah” , “but” o “no”, hanno preso il sopravvento diminutivi, acronomi o curiosi mix come l’offensivo “spong” o il goliardico “lol”, diminutivo di “laugh out loud”.
Anche in Italia il fenomeno è sotto la lente delle Facoltà universitarie. Ma per rispondere ai quesiti sulla lingua del futuro si può ricorrere anche ad altri tipi di iniziative: come il VI premio di scrittura Zanichelli incentrato sui possibili scenari del “futuro prossimo”, riservato agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. La gara nazionale, al via in questi giorni, si ispirerà infatti alle “parole da salvare” segnalate dal vocabolario della lingua italiana Zingarelli 2010: un dizionario che quest’anno, “oltre ad accogliere i neologismi e nuove voci – fa sapere la casa editrice – indica con il simbolo del fiore (quello delle carte da gioco) oltre 2.800 parole come Fragranza, Garrulo, Solerte, ricche di significati ed espressività ma che stanno finendo nel dimenticatoio perché, si tende a usare sinonimi più comuni come Profumo, Chiacchierone, Diligente, ma anche meno affascinanti”.
I termini da utilizzare nell’ambito del concorso sono stati prescelti da oltre 800 docenti, che attraverso il sito della Zanichelli hanno votato e optato per quelli di cui, secondo la loro esperienza e sensibilità, la nostra lingua non può fare a meno. I 50 reputati indispensabili “fanno parte della griglia di parole dalla quale gli studenti dovranno attingere per scrivere il loro testo per partecipare, utilizzandone almeno 10 (e nel corretto significato)”.
Gli studenti potranno realizzare gli elaborati “in tutti i modi che la fantasia ispirerà loro” (racconti, articoli, poesie, fumetti, canzoni) “con il massimo della libertà espressiva che permette la grande varietà della lingua italiana”. La Giuria selezionerà gli elaborati e quelli ritenuti più interessanti e originali verranno pubblicati sul sito del Premio. Ma cosa si vince? I tre scelti come migliori dalla Giuria e due tra quelli pubblicati e votati dal popolo del web, firmeranno una iniziativa di solidarietà. Cinque pacchi di opere Zanichelli verranno spedite a loro nome ad associazioni impegnate con i giovani. Tra queste sono state scelte Onlus attive nei luoghi del terremoto d’Abruzzo. Termine per la consegna il prossimo 28 febbraio.
Alessandro Giuliani

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