Non si danno pace familiari, amici e compagni di classe di una studentessa 14enne che si è impiccata nella stanza della sua casa a Valverde, un paesino del Catanese.
La sua esistenza era stata toccata dalla separazione dei genitori, avvenuta cinque anni fa. Ma nulla, sembra, faceva presagire un gesto del genere.
Eppure, il suo sembrerebbe un suicidio premeditato, con freddo calcolo: ha fatto in modo di rimanere sola a casa, dove era appena rientrata dopo avere trascorso del tempo con suo padre. Il libro di italiano aperto sul Manzoni, lezione che lunedì 9 gennaio avrebbero avuto in classe, nella terza media che frequentava.
Anche sulla chat, con i compagni scuola, non c’era segnali premonitori di una situazione poi precipitata: i troppi compiti, le vacanze finite e il ritorno in classe. Nulla che lasciasse presagire la tragedia.
Dramma per il quale lei stessa, in una lettera lasciata ai familiari, invita a non cercare colpevoli, perché, spiega, è stata sua la decisione, e basta. Un invito a non avere sensi di colpa e con uno struggente addio: “vi voglio bene, ciao mamma, saluta i miei compagni di scuola…”.
A trovarla, domenica 8 gennaio, verso le 20, mezz’ora dopo il suo ultimo messaggio su una chat, è stata la madre che l’ha subito soccorsa e ha chiamato il 118. Ma quando il personale medico è arrivato la ragazzina era già deceduta per asfissia. La donna ha continuato ad abbracciarla chiedendosi “perché, perché…”.
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Una domanda – scrive l’Ansa – alla quale cercheranno di dare una risposta anche i carabinieri, che indagano coordinati dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro.
“C’erano delle fragilità pregresse nella ragazzina – sottolinea il magistrato – i cui genitori si erano separati da anni, ma noi cerchiamo la causa scatenante del suicidio, che al momento non emerge con chiarezza. Che sia un suicidio non ci sono dubbi – osserva il procuratore Zuccaro – anche alla luce della lettera di spiegazioni che la ragazza ha lasciato. Non emergono problemi scuola o di relazione. Attendiamo l’esito delle indagini”.
La Procura ha firmato il nulla osta per la salma, che è sempre rimasta a casa della 14enne. La notizia ieri sera ha fatto rapidamente il giro del paese. Una piccola comunità dove tutti si conoscono e dove il passa parola è alimentato anche dai social network.
La mattina successiva, al ritorno dalle vacanze natalizie, in pochi si sono presentati alla scuola media che la ragazza frequentava.
“Era solare, sorridente, amata da tutti, disponibile – la ricorda una sua docente – ma aveva sempre un velo di tristezza sul volto, forse la separazione dei genitori l’aveva segnata e resa più fragile. Ma non c’era alcunché che lasciasse presagire quello che è accaduto. Siamo tutti sconvolti e addolorati. La famiglia è distrutta, e i suoi compagni anche e noi docenti”.
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