“La sofferenza delle nuove generazioni è un tema cruciale sul quale ci battiamo da anni e deve essere affrontata con strumenti adeguati, attraverso una rete psicologica pubblica che metta al centro prevenzione, l’ascolto e il potenziamento delle risorse personali: la recente attivazione della psicologia scolastica rappresenta un primo passo importante, ma è necessario proseguire su questa strada con senso dell’urgenza e una visione chiara”. A sostenerlo è David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, a commento dei riferimenti fatti dal Capo dello Stato, durante il discorso di fine 2024, in merito alle difficoltà crescenti dei giovani.
Anche gli esperti di disturbi neuropsichiatrici adolescenziali e di Hikikomori hanno di recente confermato, alla Camera, durante un’audizione sulla fragilità emotiva e psicologica dei più giovani, che i disturbi tra i ragazzi risultano in aumento e i più gravi insorgono a 14 anni. La presenza degli psicologi a scuola potrebbe rappresentare un riferimento importante, anche se non proprio tutti sono concordi: intervistato dalla Tecnica della Scuola, ad esempio, il maestro e giornalista Alex Corlazzoli si è detto contrario.
“Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno – dice il numero uno del Cnop – portano come sempre messaggi profondi e importanti per il nostro Paese. Particolarmente significativo è stato il richiamo alla necessità di ascoltare il disagio giovanile e di dare risposte concrete alle esigenze e alle aspirazioni dei nostri giovani”.
“Attendiamo con fiducia che si realizzi un sistema capillare con lo psicologo di base e nei consultori su tutto il territorio nazionale, perché il benessere psicologico è un diritto di tutti e una priorità per il futuro del nostro Paese”, conclude Lazzari.
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore degli studenti nelle scuole italiane: la proposta di modifica, voluta dal Pd e poi approvata, prevede una dotazione di 10 milioni per il 2025 e 18,5 milioni a decorrere dal 2026.
Si tratta, tuttavia, di cifre piuttosto modeste: ogni istituto scolastico, infatti, avrà a disposizione in media meno di 1.500 euro. Una somma che corrisponde a poche ore di consulenza l’anno: per introdurre davvero lo psicologo a scuola serve ben altro.