Spesso viene rimproverato loro di essere sfaticati, di stare sempre al cellulare, di essere pigri, svogliati e poco costruttivi. E invece, secondo una ricerca del portale Skuola.net non è così. Anzi, spesso è proprio la frequentazione assidua dei social a stimolare i giovani ad una certa aspirazione imprenditoriale ed economica, con 1 studente su 2 che già alle scuole superiori si cimenta con qualche lavoretto digitale che possa poi essere trasformato in attività principale per il futuro. A partecipare alla ricerca circa 2500 ragazzi. Già durante le lezioni, molti si cimentano in qualche attività, in prevalenza sono maschi (anche se le ragazze rappresentano il 51%) e il ceto sociale non incide sul dato.
Resistono i classici lavoretti per guadagnare qualcosa come cameriere, fattorino, rider, babysitter, istruttore, tutor di ripetizioni, mentre un 15% di maschi si apre al digitale con un computer o uno smartphone. Si va dal settore finanza (trading online, gestione criptovalute) ai servizi online (sviluppo app e siti web) all’e-commerce (compravendita di beni e servizi). Occupazioni che se dovessero ingranare, porterebbero gli studenti a farne l’occupazione principale.
Sicurezza del posto fisso? Per 1 studente su 5 è un obiettivo una volta conseguito il diploma. E se un 33% ancora non si è proiettato al futuro, un 23% sogna di diventare un imprenditore, sviluppando una propria idea, addirittura con una maggioranza che pensa di aver già l’intuizione giusta. Lavoro autonomo dunque, con una larga flessibilità e possibilità di sviluppare una carriera imprenditoriale. Questo il trend della Generazione Z.
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