Sono oltre 10mila i professionisti (medici, avvocati, ingegneri, architetti, insegnanti) che tra il 1997 e il 2010 si sono trasferiti stabilmente in altri paesi europei, a partire dai 4.130 che vivono nel Regno Unito, i 1.515 in Svizzera e i 1.140 in Germania. Lo afferma la ricerca “Giovani professionisti in movimento”, condotta dal centro studi del Forum nazionale dei Giovani in collaborazione con il Cnel.
Dall’Italia si allontanano così lavoratori altamente qualificati come 2.640 medici, 1.327 insegnanti delle scuole superiori, 596 avvocati e 214 architetti. Il Belpaese, tuttavia, è anche in grado di attrarre professionisti dall’estero, tanto che il saldo tra gli arrivi e le partenze è positivo per circa mille unità. Si trasferiscono in Italia soprattutto i professionisti rumeni (5.125 tra il 2007 e il 2010), seguiti a lunga distanza dagli spagnoli (1.306) e dai tedeschi (1.030).
Il Forum dei giovani e il Cnel hanno individuato alcuni ostacoli da rimuovere per la libera circolazione dei professionisti in Europa, a partire dal riconoscimento dei titoli fino all’omogeneità dei percorsi formativi. I professionisti più agevolati nella mobilità Ue, secondo quanto emerge da una serie di interviste, sono i medici e gli architetti, incontrano maggiori difficoltà gli psicologi e i giornalisti, ma i problemi più seri riguardano i notai, i commercialisti, i consulenti del lavoro e gli avvocati. Tra gli oltre 2 milioni di iscritti agli ordini professionali, appena il 9,4% ha meno di 30 anni. In particolare, un notaio su due ha più di 50 anni e quasi tre medici su quattro sono over 45. Sono più giovani i giornalisti e gli avvocati: oltre il 60% ha meno di 45 anni. (Notizie dal Tg1
Home Archivio storico 1998-2013 Mobilità “Giovani professionisti in movimento”. 10mila cervelli in fuga in 13 anni