Giovani rom dediti all’abbandono scolastico: l’Ue stanzia 3 milioni per la Serbia
Chissà come la prenderebbe una parte dei cittadini italiani, prima ancora dello schieramento politico, se l’Italia ricevesse dei fondi finalizzati a favorire l’inclusione scolastica dei bambini rom: probabilmente male. Eppure vi sono dei Paesi dove questo sta accadendo, senza alcuna polemica o accuse di sprechi da parte degli schieramenti nazionalisti. Un esempio significativo su questo fronte è quello della Serbia, nei cui confronti di recente l’Unione europea ha stanziato 3 milioni di euro proprio finalizzati all’integrazione dei giovani i appartenenti a famiglie rom.
Il motivo dello stanziamento, annunciato il 23 giugno in conferenza stampa dal capo della Delegazione Ue a Belgrado, Vincent Degert, e dal ministro dell’educazione serbo, Zarko Obradovic, è legato all’alto numero di abbandoni scolastici prematuri: in base ai dati Unicef, in Serbia il 95% dei bambini viene iscritto alla scuola elementare, ma solo il 66% di quelli rom, dei quali il 28% non arriva a completare il primo ciclo di istruzione. Ma non tutti i fondi stanziati dall’Ue avranno questa finalità: 1,8 milioni di euro saranno dedicati ad un programma per il rafforzamento del legame tra scuole e genitori e allievi rom; la tranche da 1,2 milioni servirà, invece, all’acquisto di materiale e attrezzature didattiche.
La decisione del Governo serbo riguarda in qualche modo anche noi italiani: anche se in Serbia la presenza dei rom è maggiore della nostra – le stime ufficiali indicano 108.000 rom, ma in base a rilevazioni più recenti la comunità ‘ziganska’ conta circa 450.000 persone su una popolazione complessiva di 7,7 milioni di abitanti – l’esito delle permanenza a scuola non appare molto diverso da quanto accade da noi (dove alle elementari c’è un tasso di abbandono simile ed alle superiori ancora peggiore di quello serbo).
Secondo il capo missione Ue, Vincent Degert “l’educazione è un diritto fondamentale dell’uomo e deve essere egualmente accessibile a tutti”. Evidenti le cifre riportate dal ministro dell’Educazione serbo, Zarko Obradovic: “il 21,4% dei giovani rom tra i 7 e i 14 anni è escluso dal sistema scolare, così come il 62% di quelli tra i 15 e i 19 anni”.