E’ di ieri, 14 aprile, la notizia del tentato suicidio di Giovanna Boda, dirigente di prima fascia e capo del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Miur.
Indagata per il reato di corruzione, nell’ambito dell’inchiesta su presunte somme di denaro che avrebbe “ricevuto indebitamente per l’esercizio delle sue funzioni e/o dei suoi poteri”, nei giorni scorsi gli investigatori avevano perquisito la sua casa romana e l’ufficio di Viale Trastevere dove lavorava. Le avevano sequestrato telefonino e pc. Ne era rimasta scioccata tanto da cercare di togliersi la vita lanciandosi dal secondo piano di un palazzo di Roma. E’ gravissima al Policlinico Gemelli dove combatte tra la vita e la morte.
Giovanna Boda, 47 anni, è molto conosciuta tra gli operatori scolastici come persona delle Istituzioni sensibile e infaticabile. Ha iniziato la collaborazione con il Ministero oltre vent’anni fa, giovanissima, e nel 2016 è diventata dirigente di prima fascia. Dopo una pausa di due anni nei quali aveva assunto l’incarico di Capo del dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 2018 è tornata al Miur divenendo prima Direttore generale e successivamente Capo Dipartimento con il ministro Fioramonti. E’ stata riconfermata nel ruolo da Lucia Azzolina e, quest’anno, dal ministro Bianchi.
Insignita nel 2010 da Giorgio Napolitano del titolo Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, e nel 2014 di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, nel 2016 e 2018 ha ricevuto il Premio Nazionale Paolo Borsellino, rivolto alle personalità italiane che si sono distinte per impegno, coerenza e coraggio nell’azione sociale e politica, in particolare nella difesa e promozione di valori quali democrazia, legalità e libertà.
Si è sempre spesa per la scuola italiana con grandi responsabilità: si è occupata della gestione delle fasi della consegna di tablet e pc in piena pandemia ed è sempre stata al centro dell’allestimento della nave della legalità per ricordare la strage di Capaci.
Il 14 settembre dell’anno scorso aveva organizzato l’arrivo a Vo’ Euganeo, epicentro veneto della prima ondata della pandemia, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nelle ultime settimane aveva ricevuto dal Ministro l’incarico di commissario dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria in sostituzione della direttrice generale sollevata dall’impegno per una vicenda di corruzione.
Le notizie che la riguardano hanno sorpreso ed addolorato chi la conosceva e in queste ore moltissimi gli articoli e i commenti a sostegno della sua persona, riconosciuta come onesta e sempre vicina agli ultimi della scuola.
La Direzione e la Redazione de “La Tecnica della Scuola“, profondamente colpite dagli avvenimenti, esprimono solidarietà e affetto a Giovanna Boda e alla sua famiglia.
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