“Non è accettabile che alle motivazioni di uno sciopero, puntuali e precise, afferma Gissi, si risponda deviando il discorso su altre questioni, come fa la ministra: ci dica se i lavoratori della scuola hanno diritto o no a vedersi rinnovato un contratto fermo da troppi anni. Ci dica se è vero o no che i nostri insegnanti, il personale ATA e gli stessi dirigenti continuano a essere i meno pagati in Europa, portando per intero sulle loro spalle la fatica di far vivere e funzionare ogni giorno la scuola pubblica italiana. Ci dica perché non accetta che i lavoratori pretendano garanzie di obiettività e trasparenza nelle procedure di assegnazione di sede, o si rifiutino di veder trasformata la valorizzazione professionale in un concorso a premi”.
C’è anche Elena Ugolini tra i candidati alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, dopo il decennio…
A un mese esatto dalla approvazione della Legge 86/24 sull’autonomia differenziata, il Governo, capitanato del…
Il Consiglio regionale della Campania ha eliminato l'obbligo del certificato medico per il rientro a…
Un problema crescente nella scuola dell’infanzia e primaria in Liguria: ci sono più posti disponibili…
Un'ex professore di religione, ex diacono ed ex dipendente dell'Istituto per il sostentamento del clero,…
Sei un docente appassionato di natura, scienza e innovazione? Desideri offrire ai tuoi studenti esperienze didattiche uniche…