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Gissi (Cisl Scuola): col contratto sulla mobilità abbiamo aperto una breccia, non finisce qui

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“Con questo contratto sulla mobilità abbiamo raggiunto un risultato importante, aprendo una breccia che toccherà tutta la pubblica amministrazione”.

È raggiante Lena Gissi, segretario generale della Cisl Scuola. A poche ore dalla sottoscrizione del sofferto contratto nazionale che regola i movimenti dei docenti per il 2016/2017, nell’anno successivo all’approvazione della riforma, la sindacalista non lesina la soddisfazione.

Perché con le altre sigle firmatarie (Flc-Cgil, Uil Scuola e Snals), sa bene di aver smentito i tanti “gufi” che svolazzavano sui resti dell’accordo del 10 febbraio, per via delle modifiche richieste dai revisori di Funzione Pubblica e Mef.

“Invece alla fine l’impegno è stato onorato”, ci dice con aria soddisfatta la Gissi.

 

Però è servito, sino all’ultimo, un intervento governativo per sbrogliare la situazione…

Posso confermare che l’accordo era, prima che tecnico, di carattere politico. E quindi c’è stata coerenza da tutte le parti, per non incorrere in un fallimento dell’impegno preso a suo tempo.

 

Questo conferma che i rilievi da parte degli altri ministeri erano stati mossi?

Le istanze di modifica erano presenti.

 

Qual è il segnale che arriva da questo risultato sindacale?

Il fatto che la Legge 107 contiene tanti errori. E va modificata, non solo per la mobilità.

 

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E che ci azzeccano in tutto ciò le altre amministrazioni pubbliche?

Molto. Perché è bene che tutte le riforme tengano conto del fatto che una norma sbagliata, a danno dei lavoratori, non è detto che possa poi trovare sicura applicazione.

 

Quindi anche la riforma della Pubblica Amministrazione?

Certamente. Anche la riforma Madia prevede una fase di concertazione viva. È una prassi, da considerare come metodo.

 

Torniamo alla Scuola: cosa si devono aspettare i lavoratori?

Intanto devono essere contenti per questo risultato. Che ha confermato l’efficacia dell’opera del sindacato e della contrattazione. Che può fare la differenza. Vanificando quanto hanno detto ultimamente diversi detrattori del sindacato.

 

Però i neo-assunti delle fasi B e C non cantano vittoria?

Non li abbandoniamo al loro destino. Ora inizia una sequenza contrattuale, che seguiremo passo passo. Per non penalizzare nessun lavoratore che opera a favore dell’istruzione.

 

Quindi intendete fare chiarezza pure sugli ambiti territoriali?

È un altro passaggio della Legge 107 che va affrontato. A tutela dei docenti. Non può essere lasciato in balìa delle incertezze e della discrezionalità.

 

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