Sulla revisione delle norme in materia di sicurezza degli edifici scolastici si sta ormai profilando uno scontro piuttosto vivace fra sindacati e dirigenti scolastici da una parte ed Enti Locali dall’altro.
Nei giorni scorsi, nel corso delle audizioni che sia stanno susseguendo nelle Commissioni Lavoro e Cultura della Camera, sono stati ascoltati i rappresentanti di UPI (Unione province Italiane e metropolitane) e ANCI (Associazione nazionale Comuni Italiani) che si sono detti sostanzialmente contrari ad eliminare le norme che riconoscono ai dirigenti scolastici la qualfica (e le responsabilità) di “datore di lavoro”.
Questo il commento di Maddalena Gissi, segretaria nazionale di Cisl Scuola: “Alcune delle posizioni espresse dai rappresentanti degli enti proprietari degli edifici scolastici ci trovano assolutamente d’accordo. Senza alcun dubbio la sicurezza delle nostre scuole ha una grandissima rilevanza sociale e occorre garantire la massima cura nello stato delle strutture e nell’attenta gestione del servizio scolastico. Siamo anche d’accordo, come hanno sostenuto i rappresentanti di UPI e ANCI, sul fatto che siano necessarie risorse e che si debba investire sull’edilizia, non solo per realizzare nuovi edifici ma anche per garantire la manutenzione ordinaria e il personale necessario, oltre che la consegna delle certificazioni previste per legge”.
E aggiunge: “Riteniamo inoltre, come è stato efficacemente affermato nell’audizione, che gli enti locali non possano rispondere di ciò che non conoscono. Non possono rispondere delle modalità organizzative del servizio, della formazione del personale, della programmazione e realizzazione delle prove di esodo. Tuttavia, per le stesse valide ragioni sostenute durante l’audizione, anche il dirigente scolastico non può essere chiamato a rispondere di ciò che non conosce, che non gestisce e sul quale non ha alcun potere di spesa”.
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“Il dirigente scolastico – spiega Gissi – non interviene nei locali tecnici, non interviene né può intervenire, ad esempio, su caldaie, impianti elettrici ed idraulici, tetti e sottotetti”.
Ma, conclude la segretaria di Cisl Scuola, non c’è nessun tentativo di giocare allo scaricabarile, come è stato ventilato da UPI e ANCI:”I dirigenti scolastici non si sono mai sottratti alle loro responsabilità ma queste devono essere sostenibili, perché nessuno può assicurare condizioni di sicurezza senza poteri di decisone, di gestione e di spesa ed in assenza di strutture tecniche, che invece sono incardinate negli Enti locali. In questo modo alcuni aspetti della sicurezza degli allievi e degli operatori di fatto non sono garantiti dall’attuale quadro normativo. Ed è questo il motivo per cui devono essere urgentemente trovate soluzioni, nello spirito di una leale collaborazione e di sinergia tra le diverse responsabilità”.
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