Un fatto che sembra avere dell’assurdo. Un viaggio d’istruzione previsto per alcuni alunni di una seconda superiore è stato annullato all’ultimo minuto, provocando una reazione avversa da parte dei genitori, tanto da causare l’intervento delle forze dell’ordine. Lo riporta Il Corriere Adriatico.
Tutto è avvenuto ad Ancona, agli studenti di una seconda classe del liceo Rinaldini (indirizzo Scienze Umane), che sarebbe dovuta partire per visitare, in due giorni, Roma e Tivoli. Come dicono i genitori però la gita sarebbe stata annullata 12 ore prima della partenza, che doveva avere luogo ieri mattina, 4 aprile, senza alcuna comunicazione ufficiale alle famiglie, che hanno pagato l’importo previsto.
Il motivo del cambio di programma? Si parla di motivi disciplinari e mancanza di docenti accompagnatori. Da qui la rabbia dei genitori, scoppiata in un piazzale dove erano già pronti i pullman su cui avrebbero dovuto viaggiare i ragazzi. Circa quindici genitori hanno iniziato a protestare cercando di confrontarsi con gli insegnanti e hanno bloccato i mezzi in partenza di altre classi, invece autorizzate. Alcuni di essi erano pronti per salutare i figli, con tanto di valigia.
La situazione è stata sbloccata solo dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, intervenute per disperdere la folla e consentire ai bus di partire, seppur con un’ora di ritardo. La decisione di non consentire la gita sarebbe stata presa durante un consiglio di classe di lunedì scorso, di pomeriggio. “Contestiamo la totale mancanza di rispetto nei confronti nostri e dei nostri figli – dicono due genitori, che si sono fatti portavoce delle famiglie -. La gestione di quanto accaduto ci lascia basiti, anche perché non abbiamo avuto comunicazioni ufficiali che la gita non si sarebbe tenuta. Gita regolarmente pagata”.
“Proprio lunedì un’insegnante era passata in classe per l’organizzazione del pranzo al sacco e la divisione delle camere dell’hotel. Perché qualche ora dopo è cambiato tutto? Nei confronti dei ragazzi non c’è alcun provvedimento disciplinare in atto e non era stata alcuna comunicazione che la gita sarebbe stata subordinata a qualche fattore. Non era mai stato detto che poteva essere a rischio. I nostri ragazzi non hanno colpe, è passato un messaggio diseducativo per il modo in cui è stata gestita la faccenda. Non si sono sentiti tutelati. Così non si insegna certo qualcosa di positivo proprio in un liceo che dovrebbe fare dell’educazione il suo punto cardine”, hanno fatto eco altri.
Al di là del caso specifico, la mancanza di docenti accompagnatori è un problema concreto quest’anno scolastico: molti insegnanti non vogliono avere responsabilità, hanno paura di eventuali incidenti che potrebbero coinvolgere gli studenti. Si unisce a ciò il fatto che spesso non si ha nemmeno un compenso adeguato per le incombenze legate ai viaggi d’istruzione.
“Già negli ultimi anni c’era stato un eccessivo aumento della turbolenza, incidenti gravi, persino mortali. Trovare insegnanti disposti ad accompagnare gli studenti è più difficile da quando è stata abolita la diaria, l’ennesimo risparmio sulla pelle delle scuole. Adesso gli istituti devono provvedere con fondi propri, e le cifre di compenso e di rimborso non sono più fisse, anzi tendono ad essere sempre più ballerine”, ha detto sul tema Mario Rusconi, presidente Anp Roma.
L’indennità giornaliera è stata abolita prima dalla Finanziaria del 2006 e poi, definitivamente, dalla legge 78/2010. Da allora le scuole cercano di coprire le spese con le gratuità offerte dalle agenzie di viaggio. E la situazione non sembra poter cambiare a breve: “L’Aran non interviene sulla materia”, ha spiegato il sindacalista della Gilda Scuola Rino Di Meglio, “perché non sono state stanziate risorse. Si scarica tutto sulle singole scuole”.
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