Per alcune scuole sono già iniziate le gite scolastiche, per altri saranno le prossime settimane. Come di consueto, in questo periodo dell’anno arrivano in redazione quesiti, dubbi e segnalazioni in merito.
Una docente di scuola superiore ci chiede se è possibile ritirare la propria disponibilità data in precedenza al Consiglio di classe, ad accompagnare gli alunni.
Lo abbiamo ribadito più volte: non esiste un obbligo a partecipare alla gita scolastica. Infatti, ricordiamo che per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione sono definibili come un impegno di natura extrascolastico, con un orario di servizio differente da quello curricolare di insegnamento e con maggiori carichi di responsabilità.
In tutte le scuole in sede di Consiglio di classe, secondo le disposizioni discusse in Collegio e deliberate in Consiglio di Istituto, si chiede quali sono i docenti disponibili ad accompagnare gli studenti in un’uscita o in un viaggio di istruzione. Senza la disponibilità dei docenti accompagnatori nessuna uscita o viaggio potrà essere organizzato. Ad ogni modo, i regolamenti dei Consigli di Istituto, sono di norma fondati sulle indicazioni del comma 3 dell’art.8 della Circolare Ministeriale n.291 del 14 ottobre 1992, in cui è chiarito che ai fini del conferimento dell’incarico, il direttore didattico o il preside, nell’ambito delle indicazioni fornite dal consiglio di circolo o di istituto e secondo le modalità e i criteri fissati al precedente capoverso, individua i docenti, tenendo conto della loro effettiva disponibilità, prima di procedere alle relative designazioni.
Nel caso prospettato dalla nostra lettrice, è bene chiarire che vige ad ogni modo l’assenza di obbligo di partecipare alla gita scolastica. Se infatti, si dovesse dare la propria adesione a partecipare alla gita scolastica, ma per un dato motivo l’insegnante non può più mantenere tale parola, non esiste alcuna punizione o procedimento disciplinare.
E’ bene precisare che in caso di motivi realmente gravi o che comunque impediscono la partecipazione alla gita scolastica (malattia documentata, malattia di un congiunto, un qualsiasi sopraggiunto motivo di impedimento oggettivo), è possibile ritirare la propria adesione, senza conseguenze.
Consigliamo ad ogni modo, di ritirare la propria adesione solo in casi estremi, in quanto la fiducia del Consiglio di classe verso quel docente potrebbe venire meno, specie se la rinuncia dovesse avvenire in più di un’occasione.
Dare la propria disponibilità ad inizio anno e poi ritirarsi a ridosso della gita scolastica, metterebbe in difficoltà la scuola che avrà già organizzato il tutto.
Anche se non si tratta certo di un obbligo, è preferibile scegliere un docente accompagnatore che insegni una disciplina attinente al viaggio o gita. Così come, nel caso di una gita o viaggio a tema sportivo sarebbe preferibile scegliere un docente di educazione fisica.
Allo stesso modo, in caso di viaggio all’estero, è bene scegliere un accompagnatore che possieda una buona conoscenza della lingua inglese o del luogo da visitare.
Nell’organizzazione della gita o viaggio d’istruzione, ricordiamo, si deve tener conto anche del numero degli accompagnatori.
Pertanto, nel programmare viaggi e gite d’istruzione bisogna calcolare un accompagnatore ogni 15 alunni. In caso di aumento di unità partecipanti, in base alle possibilità economiche delle scuole, si può optare per un massimo di 3 insegnanti per classe, ma per i motivi di cui sopra, resta una scelta poco battuta.
Sarà comunque stabilito un avvicendamento fra il personale accompagnatore, nel senso che bisogna evitare che lo stesso docente partecipi a più viaggi d’istruzione, ma pensare ad una “turnazione”.
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