I costi dei viaggi d’istruzione e delle gite scolastiche sono davvero troppo alti: dopo il taglio della diaria automatica ai docenti, fino a una decina d’anni fa proporzionale al numero dei giorni di gita, e i tre anni di pandemia da Covid, nel 2023 è il portafoglio a frenare le uscite dalle mura scolastiche. Se in famiglia i figli sono più di uno, diventa “un lusso” dire sì. Ancora di più perchè il caro-gite cade nell’anno di inflazione ai livelli massimi, con i costi di bollette ed in generale della vita che aumentano di giorno in giorno. A confermare tutto, con il risultato che tanti alunni non partiranno, se non per mete vicine, sono gli addetti ai lavori.
“È vero i costi delle gite sono molto aumentati soprattutto a causa della guerra in Ucraina – ha detto all’Ansa Mario Rusconi, presidente Anp Roma -: al Pio IX di Roma quattro giorni a Budapest costeranno alle famiglie 800 euro ad studenti, una cifra con la quale un tempo si andava a New York”.
“Le scuole – continua Rusconi – possono intervenire per mettere a disposizione qualche cifra per gli alunni meno abbienti, ma non può intervenire il Parlamento su una questione di questo: tipo il Parlamento va impegnato per questioni più serie, come il tutor per gli studenti o l’aumento contrattuale degli insegnanti”.
Sul numero ridotto di uscite, pesa non poco la scarsa propensione dei docenti ad affrontare uscite con le classi di più giorni.
Su questo punto, Alleanza Verdi Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Il rischio, si legge nell’interrogazione parlamentare che ha prima firmataria Elisabetta Piccolotti, è quello di “creare una vera e propria spaccatura all’interno delle classi tra studenti che possono permettersi di partecipare e studenti che sono costretti a rinunciarvi; nonostante gli sforzi degli istituti, aiutare tutti diventa impossibile senza un intervento del Ministero a supporto delle famiglie che garantisca a tutte e tutti il diritto allo studio anche attraverso la partecipazione al viaggio di istruzione”.
“Negare a chi non ha sufficienti mezzi economici un’attività che è parte del percorso formativo rappresenta una insopportabile ingiustizia, – ha detto Piccolotti che sta preparando anche una proposta di legge sul tema – come se avere modeste possibilità economiche sia una colpa di cui i ragazzi debbano farsi carico persino dentro le aule scolastiche, rimanendo esclusi dall’esperienza più bella del gruppo classe”.
Con l’interrogazione a Valditara, Alleanza Verdi Sinistra vuole sapere, quindi, “quali iniziative urgenti, anche di carattere normativo, intende assumere” il ministro dell’Istruzione “affinché venga realizzata l’istituzione di un fondo destinato ad aiutare le famiglie in difficoltà a sostenere i costi per i viaggi di istruzione e le gite scolastiche“.
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