Sempre meno studenti in gita scolastica rispetto al passato, colpa dell’aumento dei prezzi che ha coinvolto tutto il comparto del turismo ma anche a causa di sempre meno docenti disponibili ad accompagnare studenti agitati.
E’ tempo di pianificazione delle attività extra curricolari e delle attività fuori porta per gli istituti scolastici italiani.
Ed è arrivato il momento di individuare la tanto sognata meta della visita di istruzione, sognata dai ragazzi meno, molto meno dagli insegnanti e negli ultimi anni da dopo il covid meno anche dai genitori visti i prezzi in forte crescita.
Ma cerchiamo di capire i motivi di questo fenomeno: è veramente solo colpa dei prezzi alti ? E perché ci sono sempre meno docenti disponibili a portare fuori i ragazzi? Sono così tanto peggiorati in termini di comportamento gli studenti di oggi rispetto al passato?
Andiamo per gradi. Nonostante la variazione semantica del cambio nome da “gite scolastiche” a “gite di istruzione”, è sempre più ardua l’impresa di trovare accompagnatori che si assumono la responsabilità di portare qualche giorno in altra città gli studenti.
Partiamo dagli insegnanti, uno dei motivi del loro no è legato alla diaria extra percepita, un piccolo incentivo economico che invece di essere integrato è in sostanza stato eliminato quasi del tutto.
Praticamente parliamo di circa 40 euro al giorno per viaggi che durano più giorni, giusto per pagarsi un caffè e qualche piccolo extra normale stando fuori casa (TDS).
Non parliamo di un forfattario ma di spese rimborsate con tanto di scontrino fiscale parlante.
A questo aspetto importante va aggiunto il carattere esuberante degli studenti di oggi, che lasciano dubbi e perplessità ai docenti se prendersi la responsabilità o meno di portarli fuori.
Qui il tema da capire è se si può fare un filtro, portando i più meritevoli e lasciare a casa i più agitati.
Se sono viaggi di istruzione privare i ragazzi di quello che a tutti gli effetti è un diritto non è corretto se appunto si tratta di istruzione con funziona didattica ed educatica (TDS).
La Carta Costituzionale prevede che la scuola “sia aperta a tutti e che l’istruzione inferiore sia obbligatoria e gratuita. Anche i viaggi di istruzione, lo dice il loro stesso nome, rientrano nelle attività didattiche offerte dalla scuola. Proprio per questo motivo devono essere aperti a tutti”.
Di conseguenza non è neanche corretto selezionare gli alunni calmi da quelli particolarmente agitati per i motivi sopra indicati.
Un altro elemento da non trascurare è l’aumento dell’età media degli insegnanti, messi a dura prova nelle uscite scolastiche con notti in bianco a sorvegliare i ragazzi, un impegno h24 molto pesante per chi ha qualche anno in più.
I ragazzi sono cambiati ? Tutti noi adulti ricordiamo con piacere e rimpianto le tante risate fatte con i propri compagni di classe durante le gite, la prima ubriacata e le corse nei corridoi dell’hotel per non farsi beccare dal professore di ronda.
La variabile di oggi che non avevamo ieri è lo smartphone che può diventare qualcosa di ingovernabile per gli insegnanti. Ma questo è un tema caldo anche per le lezioni in aula.
Il tema prezzi risente del rialzo molto forte in questi ultimi anni dei viaggi, dagli hotel ai voli e treni, quello che si dovrebbe fare sempre nell’ottica del concetto di istruzione obbligatoria e aperta a tutti , fornire dei sussidi ed aiutare le famiglie (tutte ) a pagare una parte del viaggio. Oggi gli attuali sussidi sono molto
complicati da chiedere e sono legati all’isee.
Siamo arrivati quindi alla fine di un’epoca? (fonte Corriere) Le gite scolastiche sono in via naturale di estinzione o ci sono possibilità di rivedere le logiche e farle vivere per molti anni ancora?
Siamo sicuramente ad un crocevia importante e il tema va affrontato, non perché sia di vitale importanza ma ne vale per l’esperienza che i ragazzi fanno e per i bei ricordi che rimangono dentro di loro per tutta la vita.
Va affrontato il tema in maniera trasversale, riviste le logiche e le opportunità delle visite di istruzioni.
Va considerato che oggi viaggiare è più facile di una volta anche se il caro prezzi ci sta facendo tornare come quando eravamo piccoli noi adulti di adesso. Va rivisto il meccanismo rendendolo adeguato al periodo attuale considerando come è cambiata la società rispetto a prima.
Si deve provare a mettere insieme finalità didattiche con l’aspettativa dei ragazzi di socializzare e di condividere tempo e spazio con i compagni di classe, dove alla fine poco importante dove si va ma è importante divertirsi e stare insieme.
Ma non si po’ lasciare tutto in mano degli insegnanti volenterosi.
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