Sono fermamente contrario alla cancellazione del voto numerico nella scuola primaria. Il giudizio è spesso molto ondivago, sottoposto da parte dei genitori a mille interpretazioni, mentre il voto numerico è preciso, secco e non dà adito a valutazioni sommarie.
Il giudizio può essere inteso in maniera molto personale, mentre la valutazione in decimi no.
L’alunno, fin dalle scuola prima deve avere contezza dell’importanza della prova e deve essere convinto se l’ha svolta correttamente o no. Se prende 4 o 5 significa che deve migliorare le sue performance; se prende 6, 7, 8 fino a 10 significa che deve migliorare sempre più per avere il massimo.
Il giudizio invece non offre all’alunno questa possibilità e lo lascia nell’incertezza assieme al genitore che sicuramente vorrà spiegazioni dall’insegnante.
Ad esempio si sente affermare: “Mio figlio alla verifica scritta o orale ha avuto buono. Ma questo buono a che voto corrisponde?”. E il docente deve dare spiegazioni al genitore e questo non è, a volte, facile.
Per cui lasciamo la valutazione numerica alla scuola primaria perché l’alunno possa avere consapevolezza delle personali capacità e potenzialità.
Mario Bocola
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