Sono fermamente contrario alla cancellazione del voto numerico nella scuola primaria. Il giudizio è spesso molto ondivago, sottoposto da parte dei genitori a mille interpretazioni, mentre il voto numerico è preciso, secco e non dà adito a valutazioni sommarie.
Il giudizio può essere inteso in maniera molto personale, mentre la valutazione in decimi no.
L’alunno, fin dalle scuola prima deve avere contezza dell’importanza della prova e deve essere convinto se l’ha svolta correttamente o no. Se prende 4 o 5 significa che deve migliorare le sue performance; se prende 6, 7, 8 fino a 10 significa che deve migliorare sempre più per avere il massimo.
Il giudizio invece non offre all’alunno questa possibilità e lo lascia nell’incertezza assieme al genitore che sicuramente vorrà spiegazioni dall’insegnante.
Ad esempio si sente affermare: “Mio figlio alla verifica scritta o orale ha avuto buono. Ma questo buono a che voto corrisponde?”. E il docente deve dare spiegazioni al genitore e questo non è, a volte, facile.
Per cui lasciamo la valutazione numerica alla scuola primaria perché l’alunno possa avere consapevolezza delle personali capacità e potenzialità.
Mario Bocola
"Nelle more dell’emissione della nota M.I.M. sui termini, modalità e presentazione delle domande, da parte…
Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settantina di studenti di tre…
L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…
La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…
In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…
Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…