Ieri, 6 settembre, è stata una giornata molto importante per il Governo Italiano. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso dopo lo scandalo che lo ha coinvolto insieme alla sua consulente “fantasma”. Al suo posto è stato subito nominato Alessandro Giuli, giornalista e Presidente della Fondazione MAXXI.
La militanza in un movimento di estrema destra
Fin da subito la sua nomina ha attirato molte critiche. La prima riguarda le sue idee politiche: secondo Open Giuli in passato ha militato nel movimento di estrema destra Meridiano Zero.
Giuli non è laureato
La seconda riguarda il suo titolo di studio. Giuli, infatti, non è laureato: il neoministro si è diplomato al liceo classico e poi si è iscritto alla facoltà di Filosofia. Come riporta Ansa Giuli avrebbe terminato l’intero ciclo di studi, ma non avrebbe compiuto il passo finale, ossia la discussione della tesi.
In molti storcono il naso e vedono non di buon occhio un ministro della Cultura senza laurea. Ma non è la prima volta che è stato nominato un ministro senza questo titolo di studio: basta pensare all’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Giuli e l’educazione “gender” a scuola
Sui social è riemerso anche uno stralcio di una puntata del programma di La7 Otto e Mezzo del 2022, in cui Giuli ha parlato di educazione sessuale a scuola: “Le famiglie possono ancora essere maschio, femmina e figli? Posso sperare che i miei figli a scuola non abbiano corsi di educazione gender ma che possa essere io a raccontare a mia figlia come funzionano le cose?”.