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Giulia Cecchettin, il padre Gino oggi incontra Valditara. Selvaggia Lucarelli: “È tutto così sbagliato”

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Il padre di Giulia Cecchettin, ragazza vittima di femminicidio, Gino, oggi incontrerà, come era stato annunciato, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Tutto avverrà dopo che ieri, 3 dicembre, l’assassino della 22enne, Filippo Turetta, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise del tribunale di Venezia.

“Penso che la violenza di genere non si combatta con le sentenze, bisogna fare un salto culturale, ci vuole più formazione, più rispetto, più benevolenza. Dovremmo fare di più come essere umani, in questo senso mi sento sconfitto. Oggi vedrò il ministro Valditara e con lui spero di parlare anche di questi argomenti”, queste le sue parole rilasciate a Il Corriere della Sera.

Com’è noto il signor Cecchettin è al momento impegnato con la Fondazione che porta il nome di sua figlia, che ha tra gli obiettivi anche quello di portare avanti un cambiamento culturale, anche e soprattutto nelle scuole.

Caso Giulia Cecchettin, la sovraesposizione mediatica e il commento di Selvaggia Lucarelli

La giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli ha detto la sua sulla grande esposizione mediatica del caso: “L’attesa febbrile per sapere se sarebbe stato ergastolo, i calcoli preventivi su quando potrebbe avere il primo permesso, i focus sulla reazione non verbale del condannato e la ricerca morbosa della nuova dichiarazione da trasformare in nuovo titolo virgolettato di Gino Cecchettin che ‘Incontrerò Valditara’. È tutto così sbagliato”.

“La scuola dovrebbe continuare il percorso di formazione verso l’affettività”

“Con il ministro Valditara – aveva detto il padre di Giulia a Che Tempo Che Fa – ci incontreremo i primi di dicembre: vorrei portare dei dati concreti insieme al nostro comitato scientifico, e vorrei confrontarmi con lui in modo costruttivo“.

Cecchettin, quindi, ha confermato quindi di volere andare oltre alla sua contrarietà per alcune dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito, a proposito di femminicidi e immigrazione, in particolare su quando Valditara ha detto che “occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”. 

“Ognuno ha le sue opinioni – ha commentato Gino Cecchettin – ma penso che si possa cercare di trovare un percorso sulle parti condivisibili. La scuola dovrebbe continuare il percorso di formazione verso l’affettività, dare come valori fondamentali il rispetto della vita altrui e l’amore verso gli altri, e condannare la violenza in tutte le sue forme e da ovunque arrivi”, ha concluso Cecchettin.

In precedenza, intervenendo a Bologna ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori, Valditara aveva espresso a sua volta il desiderio di incontrare i genitori di Giulia.

“Raccolgo molto volentieri l’invito ad un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate: credo che il comune scopo che condividiamo, cioè combattere contro ogni forma di violenza sulle donne, ci debba vedere tutti dalla stessa parte”, aveva detto il Ministro.