Come aveva già annunciato sul suo profilo Twitter (ora X), il ministro dell’Istruzione e del Merito ha inviato una nota alle scuole. Come si legge dal sito del ministero, “In memoria di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza, il Ministro Giuseppe Valditara vuole invitare l’intera comunità scolastica a osservare un minuto di silenzio alle ore 11.00 di martedì 21 novembre p.v.”
“La scuola diventa luogo decisivo per prevenire, educazione al rispetto e all’affettività decisiva. Lo dico senza polemica, ma forse invece del minuto di silenzio nelle scuole bisogna parlarne. Trovare in Parlamento convergenze per misure efficaci, ma non sono ottimista viste le reazioni di parti della destra sull’educazione sessuale. C’è sempre più la necessità di mettere in gioco un altro luogo, un’altra dimensione che sia in grado per la sua natura di prevenire, certo non risolve ogni problema ma rispetto alla specificità dei percorsi di formazione, penso che la scuola debba essere un altro luogo decisivo per costruire dei processi formativi e processi educativi di rispetto e di educazione amorosa, e con percorsi di emancipazione”, lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra dai microfoni di Rainews.
“La scuola è uno delle occasioni decisive – prosegue il leader di SI – e lo dico davvero senza polemica, perché in un momento come questo non serve, ma io non sono convintissim che la scelta fatta del minuto di silenzio nelle scuole per ricordare Giulia sia la scelta più opportuna. Penso che si sarebbe dovuto dedicare un momento di riflessione e di discussione, è necessario parlare a scuola di quello che è successo per la formazione e la costruzione di processi di consapevolezza e di superamento degli stereotipi maschilisti di cui siamo intrisi. Quando si è fatta la discussione anche recentemente nell’aula di Montecitorio su questi temi proprio sull’educazione sessuale e sull’educazione all’affettività si è registrata una frattura molto forte, c’è stato uno scontro molto duro con settori della maggioranza che hanno addirittura accusato le opposizioni di voler fare scelte aberranti”.
“Lungi da me dal pensare che la famiglia non debba avere un ruolo nel percorso educativo, ma restiamo convinti che sia nella scuola la possibilità centrale di un intervento di fondo. E mi auguro davvero che si possano trovare convergenze, anche se guardando alla qualità del dibattito pubblico e all’impianto culturale che è emerso da parte da buona parte di questa destra – conclude Fratoianni – sono meno ottimista. Ma questo non significa naturalmente che non continueremo a provarci: è fin dal 2013, da quando sono entrato in Parlamento che avanziamo una proposta per l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole, perché si educhi al rispetto e all’affettività. Su questo terreno è giusto continuare ad insistere e lo faremo”.
“Chiediamo a Valditara di essere coraggioso, perché un’ora a settimana per 3 mesi non cambierà la cultura machista e patriarcale che corrobora il nostro Paese. Come mai il Ministro ha così tanta paura a introdurre stabilmente l’educazione affettiva e sessuale nei programmi scolastici? Perché si mostra recalcitrante a parlare di educazione affettiva e sessuale introdotta stabilmente nei programmi scolastici? Forse perché Valditara è diretta espressione di un partito che ospita tra le sue fila parlamentari come Rossano Sasso, che solo poche settimane fa definiva l’educazione affettiva una “porcheria” e una “nefandezza”? Il momento delle chiacchiere è finito. Siamo davanti a un’emergenza infinita che richiede misure strutturali e definitive. Portiamo il nostro Paese fuori dalle sacche di medioevo in cui qualcuno lo vuole relegare e facciamo in modo che i nostri ragazzi possano educarsi alle relazioni, all’affettività e alla sessualità nei luoghi più corretti e non su YouPorn”, così la deputata M5S in commissione cultura Anna Laura Orrico.
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