Il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani è intervenuto ‘Che giorno è’ su Rai Radio 1 per presentare l’iniziativa della testata riguardo l’elezione del presidente della Repubblica in programma il 19 e 20 gennaio:
“Oggi è una giornata per noi molto particolare perché abbiamo deciso di avvicinare, a questo evento dell’elezione del presidente della Repubblica, i ragazzi della scuola primaria e medie, e domani anche le scuole superiori. Cercheremo di far capire, comprendere la portata dell’evento, come si arriva a questa elezione, chi può essere eletto. Tutto quello che si dà per scontato ma poi in realtà non lo è perché sappiamo bene che l’elezione del presidente è un evento che periodicamente si realizza ma la portata temporale non è poi così ravvicinata. Moltissimi bambini e ragazzi in questo caso hanno bisogno di avere delle informazioni. Sono collegate oggi oltre mille classi di tutta Italia, abbiamo avuto una grandissima risposta, è andata oltre ogni aspettativa. Riceviamo domande di ogni genere, ad esempio ci è stato chiesto se il presidente sta male chi lo sostituisce, tutti i retroscena che ci sono. Domani avremo il costituzionalista Ainis, cercheremo di dirimere i dubbi. Quello che è uscito fuori da questa iniziativa è tanto interessa da parte delle scuole anche perché quest’iniziativa rientra nelle 33 ore di Educazione Civica obbligatorie che ogni studente deve svolgere durante l’anno”.
“L’Educazione Civica è stata reintrodotta nell’ultimo periodo ma è anche una disciplina trasversale – spiega Giuliani – questo tipo di introduzione nella scuola non sempre è agevole, nel senso che non essendoci un insegnante deputato all’insegnamento specifico, certe volte ci sono delle difficoltà nell’insegnarla, dall’altra parte moltissimi giovani rispetto a qualche decennio fa, abbiamo effettivamente notato che hanno bisogno di questo genere di informazioni. Evidentemente anche quello che è il senso civico del vivere civile, della conoscenza delle istituzioni necessitava di un approfondimento. Da parte dei ragazzi notiamo un certo interesse”.
“Bisogna fare un distinguo, capire cosa si intende per classe in Dad, se è tutta la classe allora la percentuale non è altissima – continua il direttore della Tecnica della Scuola – poi cambia anche a seconda del ciclo scolastico. Quello che ci risulta è una percentuale altissima di classi con singoli studenti, almeno uno ma spesso anche tre, quattro o cinque collegati contemporaneamente da casa durante le lezioni, quindi l’insegnante si ritrova in questi giorni a fare lezione in presenza e contemporaneamente a distanza. Questo sta creando diverse problematiche perché potete immaginare anche per un discorso di connessione, non tutte le scuole sono dotate di banda larga, gli stessi ragazzi da casa non sempre hanno le connessioni con la fibra, tutto questo in questi giorni si sta realizzando molto a fatica. Un’altra problematica di cui non si è parlato molto è l’assenza abbastanza importante a livello numerico degli insegnanti. molti sono stati o contagiati o reputati contatti stretti e quindi sono costretti a stare a casa e le scuole non riescono a sopperire soprattutto alle superiori dove c’è molta difficoltà nel trovare il supplente di determinate discipline, quindi alla fine quello che ne esce fuori è che vi è una didattica quotidiana e settimanale ridotta, spesso i ragazzi entrano dopo, escono prima. Si tratta dell’apice delle difficoltà perché speriamo che il Covid da qui in avanti possa avere un andamento in discesa”.
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