Questa notizia sta raccogliendo molte polemiche: l’85enne Giuliano Amato è stato nominato a capo della commissione del Governo Meloni che dovrà occuparsi delle ricadute dell’AI nel mondo dell’informazione. Lo riportano i principali quotidiani tra cui Today.it e La Repubblica.
Contano davvero le competenze?
Le polemiche nascono dal fatto che Amato, ex presidente del Consiglio, ha sicuramente un curriculum invidiabile, ma che poco ha a che fare con l’intelligenza artificiale. Nel Regno Unito, per fare un esempio, l’esperto nominato dal governo per studiare i rischi dell’intelligenza artificiale è infatti il 38enne Ian Hogarth, imprenditore digitale con una laurea in “information engineering” conseguita a Cambridge, vari master in machine learning e un’esperienza sviluppata sul campo proprio nel settore dell’intelligenza artificiale.
La premier Giorgia Meloni, scrive SkyTg24, ha espresso irritazione nei confronti del sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini per la nomina di Amato. Il malumore dipenderebbe solo ed esclusivamente dal fatto che Palazzo Chigi è stato tenuto all’oscuro dell’iniziativa.
In molti sui social si chiedono se contino davvero i titoli che si conseguono e le competenze che si maturano per essere scelti per svolgere compiti importanti. Ci si chiede anche se il nostro Paese sia pronto a dare spazio ai giovani: “Siamo un paese vecchio per vecchi”, ha scritto un utente di Twitter.
E i docenti?
Ci si domanda anche quali sono le reali competenze generali dei più grandi in merito alle nuove tecnologie: questo è ciò che abbiamo chiesto ad alcuni docenti nel corso della scorsa edizione della Fiera Didacta Sicilia 2023. Ecco cosa ci è stato risposto.