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Giuliano: con la ‘Buona Scuola’ tanti assunti con errori. Smartphone in classe? Sbagliato l’approccio

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Dal sottosegretario all’Istruzione Salvatore Giuliano arrivano le prime circostanziate critiche alla Legge 107 del 2015: il dirigente “grillino”, intervenuto il 26 maggio all’Internet day a Montecitorio, ha detto che la Buona Scuola “ha contribuito ad assumere tanti docenti”, tuttavia “nelle fasi applicative sono state commesse tante imprecisioni, errori”.

Tanti ricorsi vinti, ma i tribunali hanno lavorato troppo

Secondo il rappresentante del Governo M5S-Lega, riassume l’Ansa presente all’evento, “non è un caso, che migliaia di docenti ricorrano ai tribunali e vincano cause relative ai propri trasferimenti, alla mobilità. Evidentemente, lo dicono i tribunali, qualcosa non ha funzionato per bene”.

Alla domanda su come chiamerebbe un futuro provvedimento sulla scuola, Giuliano ha risposto che se il nome fosse “Scuola dell’apprendimento non sbaglieremmo”.

I dispositivi tecnologici vanno utilizzati intelligentemente

Sull’uso didattico degli smartphone allargato a tutte le scuole, come in Francia, il sottosegretario non si è detto contrario in linea di principio: è “sbagliato l’approccio. La tecnologia è uno strumento e va utilizzata nella pratica didattica con molta cognizione di causa. Se i dispositivi tecnologici vengono utilizzati intelligentemente migliorano l’apprendimento” ma servono progetto e formazione.

Proprio sul tema della formazione dei docenti “mi piacerebbe all’interno palazzo di viale Trastevere (sede del ministero) una piccola sala per fare formazione” creando un “centro di confronto e crescita”.