Come ogni anno la nostra testata, “La Tecnica della scuola”, ama entrare nella giostra del “Pesce d’aprile”, così come del resto svariati altri giornali preferiscono fare, un po’ per sdrammatizzare l’epoca nostra, “alta e crudele” per le tante notizie negative, e un po’ per prendersi in giro.
Anche per noi vale dunque la stessa regola, benché regola non sia, ma solo un tentativo di avvicinare i nostri lettori e farli partecipi dei multiformi interessi, compresi gli scherzi, dentro cui, una volta l’anno, ci immergiamo.
E a questo proposito, vogliamo segnalare gli altri scritti che, nel corso degli anni, abbiamo dedicato al Primo di aprile:
2018 https://www.tecnicadellascuola.it/santanche-ministro-dellistruzione-e-tutto-un-pesce-daprile
2017 https://www.tecnicadellascuola.it/e-la-ministra-fedeli-accetto-il-nostro-invito-siamo-onorati
2016 https://www.tecnicadellascuola.it/giannini-si-dimette-ma-no-solo-un-pesce-d-aprile
Uno canzonatura dunque, quella di quest’anno, per prima rivolta al nostro direttore, Alessandro Giuliani, e poi a noi stessi, a tutta la redazione insomma, senza volere toccare l’operosità e l’impegno del viceministro Salvatore Giuliano, al quale auguriamo buon lavoro, rivolgendo l’invito di non scordare i lavoratori della scuola, tutti, perché grazie a loro e al loro senso di responsabilità, ancora, è possibile sperare in una società più giusta e soprattutto con più giustizia sociale.
D’altra parte siamo convinti che Marco Bussetti e i suoi vice, provenendo dal “fronte” delle aule, sappiano bene che la scuola è uno straordinario filtro attraverso il quale ogni singolo cittadino è passato e, dunque, se si consente all’istruzione di continuare a svolgere sempre bene questo lavoro, di depurare il peggio e lasciare il meglio nello sviluppo culturale degli alunni, possiamo andare avanti con più ottimismo e volontà.
Al nostro direttore Alessandro Giuliani, invece, al quale vogliamo bene, non auguriamo mai la carriera politica, anche se dovessero chiamarlo come Ministro al Miur; questo augurio in accordo con il buon Amiclate e con Diogene, e anche con quel centurione romano: Hic manebimus optime.
Un po’ più “allegro e disponibile” invece il nostro buon Lucio Ficara, che per un momento, seppure per qualche mezzo secondo, aveva accarezzato l’idea di dirigere il giornale, magari portando pacchi di sigarette al nostro direttore editoriale Daniela Girgenti per una “buona parola”, tra una sbuffata di fumo e un’altra.
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