Deve fare un chilometro al giorno Giulio, 12 anni, per seguire le lezioni online. Il ragazzino, infatti, abita in campagna, a Pomonte, nel comune di Scansano, in Toscana, e frequenta la prima media all’Istituto comprensivo Pietro Aldi di Manciano.
Ma da quelle parti e a casa sua la linea telefonica fa le bizze e dunque collegarsi a internet è impossibile, mentre gli insegnanti della sua scuola e i compagnetti continuano le lezioni con la didattica a distanza. Anche il segnale del cellulare è scarsissimo, una di quelle tante zone d’Italia non coperte dai gestori telefonici che amano cercare molti utenti, non certamente una famiglia dentro un casolare sperduto di campagna.
E allora Giulio con cellulare in mano, dopo vari tentativi e dopo tante settimane di “assenza” forzata dalle lezioni, finalmente a un chilometro di distanza da casa trova il segnale. E così in quel punto e in aperta campagna si è portato un tavolo, una sedia, un tablet, un cellulare e comincia la lezione.
Da quando ha trovato quell’unico richiamo tecnologico, come se provenisse da distanze siderali, ogni giorno, in piena campagna e a un chilometro da casa, Giulio, di 12 anni percorre tutta quella strada per non rimanere isolato anche dalla scuola, dai suoi compagni, dai suoi professori.
Chissà quanti altri suoi coetanei, magari con internet superveloce, accampano invece scuse per non collegarsi coi professori e magari per continuare a poltrire qualche ora in più a casa.
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