Sulla cancellazione della legge 107 “Buona Scuola” il Presidente del Consiglio, prof. Giuseppe Conte, ha fatto già un passo indietro, parlando non di smantellamento ma di revisione di alcune criticità che la stessa legge presenta.
Quindi la tanto “sbandierata” eliminazione dell’intero impianto della Legge 107 viene meno rispetto alle promesse elettorali che sia il Movimento 5 Stelle che la Lega avevano lanciato prima del voto. Ciò vuol dire che saranno rivisti e modificati soltanto alcuni punti della “Buona Scuola”, quali ad esempio la “chiamata diretta”, il ridimensionamento dei poteri affidati ai Dirigenti scolastici, il bonus premiale (che sicuramente sarà ridotto dai tagli), la carta docente (anch’essa colpita dai tagli ai fondi del MIUR).
Insomma si è fatto tanto rumore durante la campagna elettorale e la legge 107 era diventata uno dei cavalli di battaglia delle infinite promesse elettorali del governo gialloverde. Si deve sperare che quei punti critici della legge che cozzano con il dettato costituzionale vengano meno e che la stessa subisca una revisione intelligente perché, a volte capita che le modifiche anziché avere un impatto migliorativo vanno a peggiorare la situazione. Sic transeat gloria mundi.
Mario Bocola
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