Sta facendo discutere la somma dichiarata alla Camera dall’ex premier Giuseppe Conte, oggi leader del Movimento 5Stelle, come reddito dell’anno 2023. Il pentastellato ha dichiarato di aver percepito, nell’anno 2022, un totale di 24.359 euro lordi, risultando il politico con il reddito più basso, con Matteo Renzi che invece risulta essere il più ricco, con più di 3 milioni di euro dichiarati, come riporta IlSole24Ore.
Feroci le polemiche che si sono scatenate in queste ore. C’è chi insinua addirittura che Conte non abbia dichiarato tutti i compensi. Dall’altro lato c’è chi lo elogia per non gravare troppo sulle casse dello Stato. L’ex presidente del Consiglio, su Instagram, ha scritto oggi un lungo post in cui ha detto la sua: “Si dovrebbe parlare del crollo del potere di acquisto e degli stipendi troppo bassi degli italiani. Per i giornali e alcuni esponenti della maggioranza Meloni pare però più interessante la mia dichiarazione dei redditi per l’anno 2022, pari a 24.359,00 euro lordi”, ha esordito.
“Ho fatto voto di povertà? No. Per fortuna la mia lunga carriera di professore e di avvocato mi ha permesso – e mi permette, con i risparmi accumulati – di condurre una vita agiata. Con entrate che sono state anche superiori rispetto a un pur alto stipendio da parlamentare. Mi sento fortunato per questo, anche se dietro questa fortuna si nascondono anni e anni di sacrifici. E la mia condizione economica agiata non mi impedisce di lottare politicamente per chi invece ha uno stipendio da fame o per chi non ha niente. Battaglie che continuerò a fare con determinazione. E su questo se ne facciano tutti una ragione”.
“In questo momento vivo dello stipendio di parlamentare, sapendo che tornerò a fare il professore e l’avvocato. A una parte di quello stipendio da parlamentare, come gli altri eletti del M5S, rinuncio. E ci togliamo delle belle soddisfazioni: nel corso degli anni il Movimento ha raccolto e restituito alla collettività oltre 100 milioni di euro. Qualche mese fa abbiamo distribuito 1600 tablet a oltre 200 scuole italiane di tutta la penisola”, ha concluso.
Lo scorso dicembre aveva fatto scalpore la notizia del raddoppiamento del bonus, arrivato fino a 5500 euro, riservato ai componenti della Camera dei deputati, volto all’acquisto di “dotazioni d’ufficio” come tablet, pc e smartphone, approvato da una delibera del Collegio dei questori della Camera.
In molti si sono indignati di fronte a questa decisione, sostenendo che si tratta di soldi che potrebbero essere destinati a ben altro e non regalati a chi non ne ha bisogno davvero. Per questo il programma Mediaset Le Iene ha condotto un’inchiesta raggiungendo molti deputati, ai quali è stato chiesto un commento a proposito di questo chiacchierato bonus.
In particolare l’ex premier Giuseppe Conte (M5S) ha risposto alla provocazione affermando di avere intenzione di devolvere il bonus lui riservato ad una scuola in difficoltà al fine di acquistare dotazioni informatiche.
La donazione è stata fatta? A quale scuola? Lo show ha fatto un altro servizio sul tema, andato in onda lo scorso 10 gennaio, in cui ha cercato di capire cosa sia stato fatto. Le immagini ritraggono l’inviato de Le Iene, Filippo Roma, che dopo il primo servizio ha incontrato vari politici per lasciare loro un cartoncino con su scritti l’indirizzo di una scuola bisognosa, il circolo didattico Gianni Rodari di Villaricca, in provincia di Napoli, che proprio di recente ha subito un furto di materiali elettronici, e la lista delle dotazioni che farebbero comodo all’istituto.
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