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Giuseppe Conte: “Studiavo ma non portavo libri a scuola. Sì a Ius Scholae, fai un ciclo scolastico e acquisti la cittadinanza”

L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oggi leader del Movimento 5Stelle, è stato intervistato ai microfoni di Skuola.net. Qui, oltre a fare campagna elettorale in vista delle prossime elezioni europee, ha parlato anche della sua esperienza a scuola.

Giuseppe Conte da studente

Il leader pentastellato si è autodefinito “Uno studente che studiava, che non portava i libri a scuola perché il compagno di banco li doveva portare anche per me. Io poi ricambiavo”. A riprova di quanto affermato ci sono i risultati: un diploma di liceo classico preso con un voto di 60/60” e poi la laurea in Giurisprudenza “con 110 e lode”. La materia preferita? “Filosofia”. Quella più indigesta? “Chimica”.

Ed essendo in periodo di maturità Conte ha anche detto qual è stata la colonna sonora del suo esame: “‘Generale’ di De Gregori”.

Conte e lo ius scholae

L’ex premier ha anche ribadito la sua opinione in merito allo ius scholae: “Non siamo favorevoli allo ius soli, alla cittadinanza per semplice diritto di nascita ma siamo, invece, per lo ius scholae o culturae: fai un ciclo scolastico e acquisti la cittadinanza”.

Ius Scholae al centro della campagna elettorale del 2022

Nell’ultima campagna elettorale del 2022, la questione dello Ius scholae, il provvedimento con il quale si vorrebbe regolarizzare la posizione di molti bambini stranieri presenti nelle nostre scuole (la questione interesserebbe circa 850mila alunni), dando loro la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana, è stata centrale.

Sebbene Forza Italia (nella persona della responsabile scuola, Valentina Aprea) non si sia espressa sul tema, Fratelli d’Italia e Lega hanno remato contro.

Il nostro direttore Alessandro Giuliani ha puntualizzato: “Nelle scuole medie e superiori abbiamo già un obbligo di frequenza per almeno il 75%, la normativa già lo prevede. Se il ragazzo è promosso perché negargli la cittadinanza?”

Redazione

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