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Giuseppe Pierro, il direttore regionale della Sicilia vuole più tempo pieno e mense: “Così ridurrò la dispersione” – INTERVISTA

L’anno scolastico in Sicilia prende avvio con la guida del nuovo direttore regionale Giuseppe Pierro, pugliese di nascita con una ricca esperienza dirigenziale al ministero di Viale Trastevere. La Tecnica della Scuola lo ha intervistato.

Dottor Pierro, come si sta trovando in Sicilia? Come si è sentito accolto?

L’incarico di Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia è per me una importante occasione di crescita, professionale ed umana, che ho iniziato con la voglia di mettermi a disposizione di tutta la comunità scolastica. L’accoglienza e il cuore della Sicilia e dei siciliani sono unici. Ho trovato ottime professionalità in tutti gli Uffici e sono sicuro che insieme riusciremo ad assicurare al sistema scolastico siciliano la qualità dei servizi e la vicinanza di cui necessita.

La complessità della scuola siciliana, che detiene il primato nella lista della dispersione scolastica, nella carenza di strutture adeguate, di un limitato servizio a tempo prolungato anche per mancanza di sale mensa e servizi di refezione, pone tante difficoltà operative. Quale percorso di priorità intende seguire?

Il tempo pieno e il servizio mensa, soprattutto se garantiti agli studenti che provengono da famiglie economicamente e socialmente svantaggiate, sono tra le misure più efficaci per combattere la dispersione scolastica esplicita e implicita. Secondo i dati più recenti, in alcune province Siciliane le percentuali di alunni che beneficiano del servizio mensa sotto al 10% e la Sicilia è al penultimo posto per numero di classi che usufruiscono del tempo prolungato.

E poi?

Una delle priorità è rappresentata dalla estensione del tempo pieno scolastico su tutto il territorio regionale. L’ampliamento dell’offerta formativa delle scuole, anche attraverso l’apertura oltre l’orario scolastico, certamente sarà una misura determinante per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. In questa ottica sicuramente i fondi del PNRR, attualmente più di 10 milioni di euro destinati agli Enti Locali della Sicilia per la riqualificazione delle mense scolastiche o la costruzione di nuove, costituiscono una occasione unica.

Pur avendo tanti dirigenti, vincitori di concorso, assegnati fuori sede ci sono tante scuole e uffici di segreteria in reggenza. È a lei certamente noto che l’istituto della reggenza mortifica e rallenta la progettualità educativa e formativa della comunità scolastica. Come ritiene di organizzare l’organico dei dirigenti e dei DSGA per il prossimo anno?

Le scuole affidate alla direzione di un dirigente scolastico reggente sono una diretta conseguenza dell’attuale dimensionamento della rete scolastica della Sicilia. Al tal fine, l’Ufficio Scolastico Regionale attiverà ogni forma di collaborazione con l’amministrazione regionale utile a definire il migliore dimensionamento e assetto della rete scolastica della Sicilia, anche allo scopo di ridurre il numero di scuole senza un dirigente titolare. Tuttavia, tengo a precisare che i nostri dirigenti scolastici, anche nelle sedi a loro affidate in reggenza, assicurano il migliore funzionamento e la qualità dei servizi nel rispetto delle aspettative dell’utenza.

La ricca progettualità delle scuole siciliane è a lei nota, avendo operato alla Direzione Generale dello Studente e condiviso i molti progetti sulla legalità. Quali suggerimenti intende proporre alle scuole per rendere efficace l’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica?

L’insegnamento dell’Educazione civica, nel primo e secondo ciclo di istruzione, introdotto dalla legge n. 92/2019, è stato attivato a partire dall’anno scolastico 2020-2021. Le istituzioni scolastiche siciliane sono già al terzo anno di insegnamento dell’Educazione Civica, e hanno già maturato esperienze e competenze per la progettazione dei percorsi, trasversalmente a tutte le altre discipline. L’USR Sicilia in questi anni ha supportato le istituzioni scolastiche nella progettazione dei percorsi di educazione civica, anche attraverso accordi e protocolli d’intesa con associazioni del terzo settore, e promovendo l’adesione e la partecipazione delle scuole siciliane a progetti ministeriali, tra i quali “Sapere Consumare”, promosso dal Ministero dello sviluppo economico in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, per educare e sensibilizzare giovani e adulti al consumo sostenibile e responsabile, e “Rigenerazione scuola”, il piano del Ministero per lo sviluppo sostenibile.

La migliore qualità della scuola si alimenta di formazione e di aggiornamento professionale. Quale percorso intende seguire per rendere efficace l’esercizio di tale “diritto-dovere” che coinvolge tutto il personale della scuola?

La formazione e l’aggiornamento professionale di tutto il personale scolastico rappresenta un elemento indispensabile per garantire la crescita professionale e contribuire all’innovazione didattica e alla qualificazione del sistema.

Gli interventi di competenza dell’USR saranno orientati ad arricchire la qualità culturale, scientifica, metodologica delle attività formative, coinvolgendo i dirigenti e tutto il personale scolastico, valutando attentamente i fabbisogni formativi e valorizzando le migliori e innovative esperienze già realizzate sul territorio.

Nella sua esperienza dirigenziale ha coordinato molteplici progetti ministeriali sullo sport, il cinema, la cultura del lavoro, le nuove tecnologie nella didattica.  A quali di questi progetti ritiene dare priorità?

Non esiste un ordine di priorità, tutti i progetti sono importanti se funzionali alla crescita della scuola. Come ho già avuto modo di dire, è mia intenzione promuovere attività progettuali su formazione, salute e prevenzione, sport, inclusione, innovazione, legalità, dispersione, internazionalizzazione, orientamento, in sinergia con la Regione Siciliana, gli Enti Locali e le parti sociali, nel pieno rispetto.

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Giuseppe Adernò

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