Nella giornata del 27 ottobre, e cioè poco più di 48 ore dopo essersi insediato negli uffici di Viale Trastevere (il giuramento è avvenuto sabato, ma è probabile che solo lunedì sia davvero iniziato il lavoro vero e proprio), il nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inaugurato la propria attività con un atto che non passerà inosservato, soprattutto da parte di chi si aspettava un suo intervento sulle emergenze del momento (a partire dal contratto nazionale, atteso da più di un milione di dipendenti).
Giovedì 27, infatti, Valditara ha incontrato gli assessori regionali all’istruzione e alla formazione dandone subito notizia con un sintetico comunicato in cui si fa riferimento alla necessità di non trascurare il ruolo decisivo delle autonomie locali.
Senza voler a tutti i costi “interpretare” o dare una spiegazione all’evento, ci sembra però che questo avvio possa essere letto come una mezza dichiarazione di intenti del Ministro che forse vuole proprio sottolineare che a partire da subito intende prestare ascolto alle Regioni e confrontarsi con presidenti e assessori su come rilanciare il progetto di autonomia differenziata che sta nel programma della coalizione di Governo.
Il Ministro avrebbe potuto incontrare i sindacati del comparto scuola e il gesto sarebbe stato certamente letto come un tentativo di “distensione” per poter arrivare al più presto alla conclusione della intricatissima vicenda contrattuale.
O avrebbe potuto incontrare i soggetti, pubblici e privati, che a vario titolo si occupano dell’inclusione per far capire che il tema della scuola di tutti e per tutti gli sta davvero a cuore.
O, ancora, avrebbe potuto incontrare i presidenti di Invalsi e Indire: sarebbe stato un segnale per evidenzia proprio l’attenzione al tema del “merito”.
E invece Valditara ha preferito incontrare le Regioni: vedremo nelle prossime settimane se le nostre ipotesi sono attendibili o se si tratta solo di semplice casualità.
Intanto va anche segnalato che si sta formando un Comitato per la raccolta di 50mila firme per poter presentare alle Camere una legge di iniziativa popolare finalizzata a restituire allo Stato ogni competenza in materia istruzione. Come si sa attualmente afferiscono allo Stato in via esclusiva le norme di carattere generale, altre sono esclusive delle Regioni (la formazione professionale principalmente); in tutte le altre vale il principio della legislazione “concorrente”.