Anche per la scuola “tutto il mondo è paese”? Pare proprio di sì.
La lingua francese, come sa bene chi la conosce e chi la studia, ha tre tipi di accento: acuto, grave e circonflesso, che ovviamente occorre saper usare con correttezza. Ma sembra che gli stessi francesi siano diventati un po’ refrattari ad apprendere il funzionamento di questi segni grafici della loro lingua madre.
E così il ministro dell’Education Nationale (corrispondente del nostro Ministero della Pubblica Istruzione), disperato per lo scempio linguistico sempre più ricorrente, ha proposto di semplificare l’accentazione dell’idioma nazionale. Come c’era da aspettarsi, questo ha provocato una – giusta – levata di scudi da parte dei puristi e di chi in generale ci tiene alla serietà linguistica. Ma ovviamente la proposta è stata – purtroppo – ben accolta dagli studenti, che hanno commentato più o meno così: “gli accenti del francese sono difficili da imparare”, “non abbiamo voglia di studiare come funzionano”, “semplifichiamo, così è più facile e non dobbiamo faticare”.
Lo scrittore messicano Octavio Paz diceva: “un popolo comincia a decadere quando comincia a decadere la sua lingua”.
Daniele Orla
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