Competenze didattiche, disciplinari, trasversali? Ok, ma si ignorano le competenze che sono alla base del vivere civile, ossia le competenze sociali.
I ragazzi, infatti, non possiedono affatto le competenze sociali che derivano dall’educazione e dal rispetto verso gli altri. Quando sono fuori dalla scuola non sanno come ci si deve rapportarsi con gli adulti: non ascoltano i consigli e i suggerimenti, sono continuamente distratti, hanno gli occhi incollati allo smartphone, rispondono infastiditi alle richieste degli adulti, si mostrano indolenti, annoiati e scocciati, non sanno cos’è il saluto, sbadigliano a bocca aperta senza portarsi la mano alla bocca.
Insomma non conoscono le regole più elementari del bon ton, della buona educazione. E la colpa di chi è? Indovinate un poco.
Ė della scuola e degli insegnanti, quando invece la colpa primaria è della famiglia, ossia di quei genitori che hanno delegato il compito educativo alle altre agenzie perché non sanno come si educano i propri figli.
Ed ecco che fuori dai contesti scolastici in parrocchie, in oratori, in palestre i figli si comportano in maniera indisciplinata perché non possiedono le competenze sociali.
Ė, dunque, proprio dalle competenze sociali che bisogna ripartire, è lì che bisogna lavorare molto perché, purtroppo, la famiglia su questo versante si mostra debole, priva di mezzi e indifesa. La scuola deve, ahimè, farsi carico di questo problema e prima di far acquisire le competenze disciplinari e trasversali deve obbligatoriamente lavorare sulle competenze sociali. La scuola, insomma, deve completamente sostituirsi ai genitori, cioè quei padri e quelle madri che non vogliono capire che l’aspetto educativo non spetta alla scuola, bensì è compito primario dei genitori.
La scuola deve collaborare con la famiglia ma non deve essere la surrogata della famiglia stessa. Questo è il problema che la società non vuole capire, non vuole comprendere perché non possiede più gli strumenti adatti per poterlo fare. La buona educazione e il rispetto delle regole si apprendono seguendo gli esempi dei genitori e i figli non fanno altri che seguire i loro esempi.
Se questi ultimi sono buoni i figli cresceranno educati, rispettosi, disponibili all’ascolto, diligenti; al contrario se gli esempi sono negativi, distorti, fuorvianti i figli saranno il prodotto di una società che se ne infischia altamente delle regole e del rispetto delle persone e delle cose altrui. Dipende da noi stessi cambiare se vogliamo una società migliore.
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